Gaza, ore decisive per tregua e ostaggi. Blinken: “Dipende tutto da Hamas”

la Repubblica ESTERI

TEL AVIV — Le bandiere, i fumogeni rossi. Le urla al megafono, l’enorme striscione a terra: “Rafah può aspettare, loro no”. I parenti degli ostaggi sanno che l’occasione non si può perdere: l’accordo con Hamas per riportare a casa i loro familiari è dietro l’angolo, ma è un angolo cieco e insidioso. Il destino del conflitto a Gaza; l’incubo di un nuovo attacco israeliano per stanare «i 4 battagli… (la Repubblica)

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Noi entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale". Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato, durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e delle famiglie, che "l'idea di porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile. (Il Messaggero Veneto)

Diplomazie al lavoro per far accettare ad Hamas la proposta di Israele di cessate il fuoco a Gaza di 40 giorni in cambio della liberazione di 33 ostaggi e del contestuale rilascio di detenuti palestinesi. (Il Sole 24 ORE)

Israele spinge nelle mani di Hamas le sorti della popolazione della Striscia di Gaza ammassata a Rafah. (Il Fatto Quotidiano)

Apprezzate la musica sulla terrazza del Kurhaus e la gastronomia del territorio fra gli stand. Interesse per le conferenze nella serra Limonaia e per le tante attività nei workshop dedicati ai più piccoli ma anche agli adulti (video di Luca Marognoli) (Alto Adige)

– Gli insediamenti israeliani illegali sono un ostacolo a una risoluzione pacifica e a una soluzione globale a due stati in Medio Oriente. Sono un ostacolo alla pace. (Agenzia askanews)

Israele prova a spingere nelle mani di Hamas le sorti della popolazione della Striscia di Gaza ammassata a Rafah, ma poi ci pensa il primo ministro, Benjamin Netanyahu, a irrompere nel dibattito e rischiare di sabotare una possibile intesa per una tregua. (Il Fatto Quotidiano)