Julian Assange potrà ricorrere contro l'estradizione negli Stati Uniti

Julian Assange potrà ricorrere contro l'estradizione negli Stati Uniti
LifeGate ESTERI

Dopo aver ribaltato la sentenza di primo grado, l’Alta corte di Londra ora ha accolto la linea difensiva di Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks ha diritto a un nuovo appello nei prossimi mesi. La lunga passione di Julian Assange non è ancora finita, ma intanto il processo di estradizione si è fermato. Momentaneamente. L’Alta corte di Londra, infatti, ha concesso un ulteriore appello al fondatore di Wikileaks, riconoscendo come fondate le argomentazioni della difesa dell’attivista sul timore di un processo non giusto negli Stati Uniti (LifeGate)

La notizia riportata su altri media

I giudici britannici hanno infatti riconosciuto che non sono infondate le preoccupazioni della difesa di Assange per la quale il giornalista negli Stati Uniti corre il serio rischio di avere un processo non equo. (Il Dubbio)

La giornata, tersa e luminosa, autorizzava a presagirlo. Quando, davanti alla sede dell’Alta Corte, sullo Strand, viene finalmente data la notizia che Julian Assange potrà finalmente ricorrere in appello contro l’estradizione negli Usa, le centinaia di suoi sostenitori si abbandonano alla gioia mista a sollievo. (il manifesto)

Julian Assange potrà sfidare la richiesta di estradizione degli Stati Uniti in un appello alla High Court del Regno Unito. Il Fatto Quotidiano … (Il Fatto Quotidiano)

Per gli attivisti Assange va liberato subito: salute precaria

L'opera è stata realizzata dall'artista Davide Mormino. In piazza dei Mercanti, a pochi passi dal Duomo, è stato collocato un monumento in via temporanea dedicato ad Assange, Snowden e Manning. (MilanoToday.it)

La richiesta di Albanese è quella di porre fine al procedimento contro Assange, in quanto «non ha alcun senso» continuare a tenerlo dietro le sbarre. (Corriere del Ticino)

L’Alta Corte di Londra ha deciso che il fondatore di WikiLeaks ha diritto a presentare un nuovo appello contro la decisione di estradarlo negli Starti Uniti. Là pende sul giornalista australiano il rischio di una condanna a 175 anni di detenzione in un carcere speciale per il reato di spionaggio. (il manifesto)