La CGIL lancia un referendum per la dignità del lavoro

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) nelle Marche ha avviato una campagna di raccolta firme per indire un referendum sul lavoro e la sicurezza. Il lavoro, secondo la CGIL, deve essere tutelato in quanto diritto costituzionale. Deve essere sicuro, perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà.

Calendario dei banchetti

Settimana per settimana, la CGIL pubblica il calendario dei banchetti per la raccolta firme. Questi eventi offrono ai cittadini l'opportunità di sostenere il referendum e di contribuire a cambiare le politiche del lavoro e industriali, che secondo la CGIL sono sempre più attente ai profitti e sempre più lontane dalla vita di milioni di lavoratrici e lavoratori.

Critica al Jobs Act

Il Jobs Act, una riforma del lavoro introdotta durante il governo Renzi, è stato criticato per la sua enfasi sui licenziamenti. Tuttavia, abolirlo non significherebbe necessariamente tornare all'articolo 18, secondo Nannicini. Alcuni aspetti della riforma sono considerati sbagliati o incompleti, come il contratto a tutele crescenti e l'indennizzo che cresce al crescere dell'anzianità in caso di licenziamento illegittimo. Quest'ultimo, in particolare, è stato cancellato dalle sentenze della Corte Costituzionale e dal decreto Dignità del Conte I, che ha aumentato l'indennizzo massimo da 24 a 36 mesi.

Raccolta firme a Piacenza

A Piacenza, la raccolta firme per i referendum sul lavoro della CGIL sta procedendo a ritmo sostenuto, con una media di oltre 200 firme al giorno, a cui si aggiungono quelle raccolte online tramite SPID. L'entusiasmo è palpabile tra i membri della CGIL a Piacenza, che vedono nel tema della dignità del lavoro un punto centrale dell'agenda politica. Lo slogan della campagna è "Per il lavoro ci metto la firma".

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