Unicredit Russia sotto sequestro: la Farnesina si attiva

Unicredit Russia, la controllata russa di Unicredit, si trova in una situazione difficile. La Corte di arbitrato di San Pietroburgo ha sequestrato conti e proprietà dell'azienda per un valore complessivo di quasi 463 milioni di euro. Questa decisione è stata presa nell'ambito di un contenzioso con RusChemAlliance, un'impresa per la produzione di gas liquido partecipata da Gazprom, il colosso petrolifero controllato dal Cremlino.

Il contenzioso con RusChemAlliance

Il contenzioso si origina sul mancato rispetto, secondo la società russa, di un contratto del 2022 per la costruzione di un impianto per il trattamento del gas nelle vicinanze di San Pietroburgo commissionato alla tedesca Linde. RusChemAlliance, una joint venture per la produzione di gas naturale liquefatto partecipata da Gazprom, e RusGazDobycha hanno presentato istanza alla Corte di San Pietroburgo.

La reazione della Farnesina

La notizia ha messo subito in allarme la Farnesina, con il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, che ha già fissato una riunione per la settimana prossima. La Farnesina sta monitorando attentamente la situazione e sta lavorando per tutelare gli interessi di Unicredit in Russia.

L'impatto sui mercati finanziari

La notizia ha avuto un impatto anche sui mercati finanziari, che stanno monitorando attentamente la situazione. Nonostante l'incertezza, gli analisti rimangono fiduciosi nella capacità di Unicredit di gestire la situazione. Tuttavia, la questione rimane aperta e le prossime settimane saranno cruciali per capire come si evolverà la situazione.

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