Il governo italiano avanza nel piano di privatizzazione: ENI è il prossimo obiettivo

L'azienda petrolifera italiana ENI, fondata da Enrico Mattei, è la prossima tappa nel processo di privatizzazione del governo italiano. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), guidato da Giorgetti, ha deciso di liberarsi di una quota di ENI.

Il piano di privatizzazione

Dopo mesi di voci e smentite non convincenti, il Tesoro mira a fare cassa e a raccogliere fondi per i conti pubblici e le spese future. Tra le quote pubbliche destinate al piano di privatizzazione ci sono quelle di ENI, Enel, Leonardo, ma anche le già vociferate Poste Italiane e Ferrovie dello Stato.

La reazione dei sindacati

I sindacati hanno lanciato l'allarme: "È la resa del governo Meloni ai poteri forti della finanza" e hanno chiamato la piazza a Roma, Firenze e Napoli contro la privatizzazione di Poste.

Il primo passo verso i 3 miliardi

Secondo quanto riportano Celestina Dominelli e Gianni Trovati per il Sole24Ore, con la cessione di quasi 92 milioni di azioni ENI per poco meno di 1,4 miliardi, il piano di privatizzazioni avviato lo scorso anno dal Governo arriva a quota 3 miliardi. Il primo passo del piano era stato costruito sulla cessioni di quote di Monte dei Paschi di Siena e sull'uscita dello Stato da Poste Italiane, che, pur mantenendo il controllo attraverso le azioni in mano a Cdp, potrebbe valere fino a 5 miliardi di euro.

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