Gianfranco Micciché indagato per peculato e truffa

L'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, attualmente deputato regionale del Gruppo Misto, è stato sottoposto a misure cautelari per l'uso irregolare dell'auto blu. Sono stati sequestrati anche 12 mila euro. L'accusa è di peculato, truffa aggravata ai danni dell'Ars e false attestazioni sulla presenza in servizio.

Micciché sotto indagine

Miccichè, un tempo plenipotenziario in Sicilia di Forza Italia, è ora politicamente isolato, pur essendo deputato regionale. Oltre ai problemi politici, Miccichè deve ora affrontare anche problemi giudiziari. È indagato dalla Procura di Palermo per peculato, truffa e false attestazioni con divieto di dimora nel suo domicilio a Cefalù.

Le accuse

Il 4 luglio 2023, Miccichè si esprimeva al telefono con una collaboratrice che lo allertava, in qualche modo, sulle indagini che la Guardia di finanza stava conducendo all’Ars, proprio sull'utilizzo delle «auto blu». Questo emerge dall’ordinanza del gip di Palermo, Rosario Di Gioia, che ha disposto il divieto di dimora a Cefalù per l’ex presidente dell’Ars e l’obbligo di dimora nei Comuni di Palermo e Monreale per Maurizio Messina, assistente parlamentare con funzioni di autista di Miccichè.

Conseguenze legali

Le conseguenze legali per Miccichè sono gravi. Il divieto di dimora a Cefalù e l'obbligo di dimora nei Comuni di Palermo e Monreale per Maurizio Messina, assistente parlamentare con funzioni di autista di Miccichè, sono solo l'inizio. Le indagini sono in corso e potrebbero portare a ulteriori conseguenze legali per l'ex presidente dell'Ars.

La notizia dell'indagine su Miccichè ha scosso la politica siciliana. L'uso improprio dell'auto blu è un grave reato e le accuse di peculato, truffa e false attestazioni sono serie. Mentre le indagini continuano, la carriera politica di Miccichè è in bilico. Solo il tempo dirà quali saranno le conseguenze definitive di queste accuse.

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