È morto Frank Stella, pittore del minimalismo e del rifiuto interpretativo: "Ciò che vedi è ciò che vedi"

Frank Stella, il pittore americano che divenne una figura dominante nell'arte americana del dopoguerra, è morto all'età di 87 anni nella sua casa a Manhattan. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie, la dottoressa Harriet E. McGurk, al "New York Time", dichiarando che la causa è stato un linfoma. Nato a Malden (Massachusetts) il 12 maggio 1936 da genitori di origini italiane, Frank Stella studiò pittura presso la Philips Academy di Andover e si laureò in storia all'Università di Princeton (L'HuffPost)

Su altri giornali

Addio a Frank Stella, un quadro da Peggy Guggenhe per ricordarlo 06 maggio 2024 (Il Sole 24 ORE)

(Adnkronos) – Nella grande civiltà pittorica veneziana del XVI secolo, Paolo Veronese (Verona 1528 – Venezia 1588) si distinse per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza delle sue atmosfere: mezzi espressivi e libertà di atteggiamenti che ne faranno un punto di riferimento per la pittura veneziana del Settecento, la cui influenza in Europa si farà sentire ben oltre il periodo del Romanticismo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Esposta per la prima volta alla Leo Castelli Gallery di Manhattan nel 1967, la serie Protactor ispirata a un goniometro (più di 100 dipinti monumentali con semicerchi sovrapposti di colori brillanti intitolati ciascuno a città circolari visitate in Medioriente) lo rese "un dio del mondo dell’arte degli anni Sessanta: l’impatto del suo genio sull’astrazione – avrebbe scritto in seguito Peter Schjeldahl sul New Yorker – era paragonabile a quello Dylan sulla musica e di Warhol su più o meno tutto". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È l’apprezzamento continuo per il loro lavoro a permettermi di andare avanti». «Mondrian, Malevich e Kandinsky, sono la mia base spirituale. (il manifesto)

Si è spento nella sua casa nel West Village di Manhattan, all’età di 87 anni, Frank Stella, uno dei più grandi pittori americani del Novecento, che scardinò i tradizionali concetti di pittura e di astrazione, sperimentando incessantemente forme, equilibri, colori, supporti, materiali. (Artuu)

“La nostra missione è quella di poter far conoscere le opere d’arte che impreziosiscono i nostri grandi musei a chi non ha l’opportunità divulgativa – dichiara Valeria Speroni Cardi, Direttore della Comunicazione di Menarini Group – proprio per questo ogni anno realizziamo non solo i volumi d’arte, ma anche le cosiddette ‘Pills of Art’, che raccontano aneddoti e piccole storie di questi meravigliosi pittori, in particolare del Rinascimento” (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)