È morto l'artista americano Frank Stella, aveva 87 anni

Pittore, scultore e incisore le cui opere sono acclamate come punti di riferimento del minimalismo Frank Stella, pittore, scultore e incisore le cui opere sono acclamate come punti di riferimento del minimalismo e dei movimenti artistici astrattisti, è morto sabato 4 maggio nella sua casa di Manhattan. Aveva 87 anni. Stella era nato negli Stati Uniti da genitori di origine italiana e aveva appena 20 anni quando raggiunse la fama con i suoi noti “Black Paintings”. (LAPRESSE)

La notizia riportata su altre testate

Venezia, 6 mag. - Frank Stella, uno dei grandi nomi del minimalismo pittorico americano, è morto a quasi 88 anni di età. Per ricordarlo ripubblichiamo un servizio dedicato a uno dei suoi dipinti più famosi, conservato alla Collezione Peggy Guggenheim. (Il Sole 24 ORE)

Si è spento nella sua casa nel West Village di Manhattan, all’età di 87 anni, Frank Stella, uno dei più grandi pittori americani del Novecento, che scardinò i tradizionali concetti di pittura e di astrazione, sperimentando incessantemente forme, equilibri, colori, supporti, materiali. (Artuu)

(Adnkronos) – E’ dedicato a Paolo Caliari, più noto come il Veronese, il nuovo volume della prestigiosa collana d’arte del Gruppo Menarini, presentato nell’eccezionale cornice di Palazzo Madama a Torino. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Eppure il minimalista Frank Stella, morto sabato scorso all’età di 87 anni nella sua casa di Manhattan – ha raccontato in più di una occasione di non disdegnare anche il Barocco – al centro di svariate sue lezioni ad Harvard – per quella «sorta di lotta per l’indipendenza e per il controllo del proprio destino» che metteva in scena, al di là delle richieste dei committenti. (il manifesto)

(Adnkronos) – Nella grande civiltà pittorica veneziana del XVI secolo, Paolo Veronese (Verona 1528 – Venezia 1588) si distinse per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza delle sue atmosfere: mezzi espressivi e libertà di atteggiamenti che ne faranno un punto di riferimento per la pittura veneziana del Settecento, la cui influenza in Europa si farà sentire ben oltre il periodo del Romanticismo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Esposta per la prima volta alla Leo Castelli Gallery di Manhattan nel 1967, la serie Protactor ispirata a un goniometro (più di 100 dipinti monumentali con semicerchi sovrapposti di colori brillanti intitolati ciascuno a città circolari visitate in Medioriente) lo rese "un dio del mondo dell’arte degli anni Sessanta: l’impatto del suo genio sull’astrazione – avrebbe scritto in seguito Peter Schjeldahl sul New Yorker – era paragonabile a quello Dylan sulla musica e di Warhol su più o meno tutto". (QUOTIDIANO NAZIONALE)