Auto elettriche senza tasse, boom di acquisti in Norvegia

InvestireOggi.it ECONOMIA

E’ quindi grazie a un insieme di incentivi fiscali seri e concreti che c’è stato il boom di auto elettriche.

Niente tasse sulle auto elettriche. La chiave di volta per far scattare la corsa all’acquisto delle auto elettriche è stata l’abbattimento delle tasse.

Da noi però il costo delle auto elettriche è molto caro rispetto alla disponibilità media di reddito delle famiglie.

In Norvegia sorpasso delle auto elettriche. (InvestireOggi.it)

Se ne è parlato anche su altri media

I MITI — La “vita” di una batteria auto è di circa quattro anni, ma, come già detto, la componente dura in base all'utilizzo che se ne fa. Infatti, la batteria lavora anche con la macchina ferma, dovendo assicurare il corretto funzionamento di alcune attività. (La Gazzetta dello Sport)

Ora un video di due minuti e le fotografie che mostrano i test della berlina elettrica prima in circuito, poi in un tratto urbano e soprattutto tra le montagne innevate. Però, è difficile pensare che un colosso come Sony perda la faccia dopo aver mostrato le immagini dei primi test - reali, non virtuali - della Vision-S, la prima auto della sua storia. (Corriere della Sera)

Tutte caratteristiche che sembrano poter essere risolte dalle nuove batterie sviluppate dai ricercatori dell’Università di Stato americana della Pennsylvania, coordinati da Chao-Yang Wang. (Virgilio Motori)

Sta lavorando anche a progetti per supportare i piani per i veicoli elettrici delle case automobilistiche. “Nel 2019 e nel 2020 abbiamo avuto circa un milione di veicoli elettrici sulle strade statunitensi”, ha affermato. (Forbes Italia)

Con un annuncio del genere, ti inoltri nella lettura pensando di trovare le prove del fatto che l’auto a batterie è la bufala del nuovo secolo. No, perché l’articolista non si arrende e nelle ultime righe tira la stoccata finale. (Vaielettrico.it)

Il progetto è di Seri Industrial, gruppo italiano attivo nella produzione di accumulatori di energia elettrica nella lavorazione della plastica, proprietario – tra l’altro – del marchio Faam. Si tratta di fondi europei: 3,2 miliardi stanziati per un progetto integrato sulle batterie di Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia (La Gazzetta dello Sport)