Roma, Stati generali della natalità: scontri tra manifestanti e polizia

Roma, Stati generali della natalità: scontri tra manifestanti e polizia
ilGiornale.it INTERNO

Dopo aver cercato di censurare il ministro Eugenia Roccella, poi costretta a lasciare il palco degli Stati generali della natalità di Roma per permettere la prosecuzione regolare dell'evento, quest'oggi i manifestanti hanno provocato nuovi scontri con la polizia. Un corteo, partito da piazzale degli Eroi, con un percorso senza autorizzazione, è stato fermato dalla polizia in via Leone IV. Gli agenti della mobile di Roma sono stati in più occasioni aggrediti dagli studenti, che contro lo schieramento di polizia hanno lanciato diversi oggetti, tra i quali vernice spray, vasi, fioriere, scarpe con il tacco rosso, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. (ilGiornale.it)

Su altre fonti

Per comprendere perché tale dichiarazione è solo vittimismo, bisogna tornare indietro di qualche settimana. Fanno sorridere le parole di Eugenia Roccella, nuovamente contestata durante un evento pubblico, che si lamenta di aver subito censura. (Il Fatto Quotidiano)

La polizia ha impedito ai manifestanti di raggiungere la sede in cui si tengono gli Stati generali della Natalità cui, stamattina, ha partecipato anche il Papa. (Corriere TV)

Tre feriti negli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante il corteo degli studenti a Roma contro gli Stati Generali della Natalità. Il contatto tra manifestanti e forze dell'ordine si è verificato quando gli studenti hanno provato a deviare dal percorso prestabilito verso via della Conciliazione. (Adnkronos)

Contestare la ministra significa anche pensare ai bambini

Incidenti tra la polizia e i manifestanti in contestazione agli Stati generali della Natalità, in via Leone IV, a Roma. Il corteo, partito da Piazzale degli eroi, si è poi diretto verso piazza Risorgimento, senza preavviso, con i manifestanti che volevano raggiungere l’Auditorium della Conciliazione. (LAPRESSE)

I FATTI si sono svolti secondo una sceneggiatura ormai consolidata, quasi una replica di quanto successo ai colleghi più grandi della Sapienza qualche settimana fa. (il manifesto)

Roccella lo ripete spesso e anche altri illustri e autorevoli esponenti di governo. Un gruppo di studenti contesta la ministra Eugenia Roccella esponendo cartelli con scritto: «Sul mio corpo decido io. (La Gazzetta del Mezzogiorno)