Borse europee aprono fiacche, Londra in rialzo dopo crollo Pil minore delle attese

Finanza.com ECONOMIA

Valeria Panigada 12 agosto 2020 - 09:09. MILANO (Finanza.com). Partenza fiacca per le Borse europee all'indomani del rally.

Gli analisti si aspettavano un crollo del Pil del 20,7% nel secondo trimestre.

Nel secondo trimestre dell'anno il Pil inglese ha segnato una caduta del 20,4% rispetto ai tre mesi prima, evidenziando la peggiore performance tra i principali paesi del Vecchio continente a causa del Covid-19.

La seduta odierna sarà movimentata da alcune indicazioni macro, tra cui spicca la produzione industriale nell'Eurozona a giugno e l'inflazione negli Stati Uniti a luglio. (Finanza.com)

Su altri media

Questo, in estrema sintesi, il poker che sta facendo volare le Borse. E a dare una mano è anche il report di Goldman Sachs riguardante la revisione delle stime per il 2021. (Proiezioni di Borsa)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 12 ago - Chiusura mista per le Borse cinesi con i listini continentali che terminano la seduta in calo mentre Hong Kong si muove in controtendenza accelerando al rialzo nel finale di seduta. (Il Sole 24 ORE)

A giugno 2020, rispetto a giugno 2019, la produzione industriale è diminuita del 12,3% nell’area dell’euro e dell’11,6% nell’UE. Piccolo movimento, a 140 punti, per lo spread, con il rendimento del titolo decennale italiano allo 0,9%. (DicoNews)

Più marcato invece il rialzo a Londra (+0,61%) dopo il dato sul prodotto interno lordo che nel secondo trimestre è calato del 20%, ma sopra le previsioni degli analisti. E’ mancata la spinta di Wall Street che ieri ha interrotto una serie di sedute in rialzo consecutive. (Rai News)

Per il Regno Unito si tratta comunque della prima recessione tecnica dal 2008, ovvero la prima volta in cui si realizzano due trimestre negativi consecutivi. Leggermente migliore delle aspettative anche il dato relativo al solo mese di giugno: il prodotto interno lordo è cresciuto dell'8,7% a fronte dell'8% atteso. (la Repubblica)

Confrontando l'andamento delle materie prime con l'indice S&P 500 emerge un chiaro segnale dell'impatto sui mercati azionari delle politiche ultra-espansive delle banche centrali. (Il Sole 24 ORE)