La disastrosa cura Musk per Twitter, valore della società più che dimezzato in 5 mesi

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Dalla fine dello scorso ottobre Twitter non è più quotata in borsa. La società infatti è stata comprata per 44 miliardi di dollari dall’imprenditore Elon Musk che ne ha poi deciso il de listing. L’ultimo giorno prima dell’annuncio dell’operazione il gruppo valeva in borsa una trentina di miliardi. Una volta fuori dal listino è diventato più difficile avere costantemente il polso delle condizioni della società e degli effetti che stavano avendo le molte e drastiche decisioni di Musk. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

A cura di Elisabetta Rosso Elon Musk ha pubblicato il codice sorgente di Twitter: “Scoprirete cose imbarazzanti” Il Ceo ha deciso di mostrare l’architettura profonda della piattaforma, potrebbe essere utile per capire se Twitter è stato davvero modificato per rendere Musk più visibile. (Fanpage)

Nel frattempo la bio su Twitter è cambiata un’altra volta, la dicitura Chief Twit è scomparsa e forse adesso abbiamo capito perché: perché dall’aprile del 2022, mese in cui Musk è diventato ufficialmente proprietario e Ceo di Twitter, a oggi, il social ha perso più di metà del suo valore di mercato. (Rivista Studio)

A dare la notizia è il New York Times, aggiungendo che parte del codice sorgente della piattaforma è finito online (Milano Finanza)

Sei mesi dopo, però, sembra che l’entusiasmo sia scemato: secondo un memo interno trapelato sul New York Times, Musk ha ammesso che la società di social media ora vale meno della metà di quanto ha pagato. (Wall Street Italia)

Su GitHub sono presenti due repository. Come promesso da Elon Musk, Twitter ha pubblicato il codice dell’algoritmo dei suggerimenti su GitHub. L’azienda californiana descrive la novità come una “nuova era di trasparenza”. (Punto Informatico)

Nuove grane per Elon Musk, alle prese con un leak di poco conto riconducibile forse a uno dei tanti dipendenti cacciati in malo modo nell’ultimo periodo. Parte anche la stretta ai bot: potranno restare solo se con “account verificati”. (Start Magazine)