Classe 2024, o Generazione Gaza: cosa succede all'America?

Corriere della Sera ESTERI

Classe 2024, ovvero Generazione Gaza. Per i disagi e le perturbazioni che provocano nella vita quotidiana di molte famiglie e in molte città, le proteste studentesche di questi giorni forse sono il tema più dibattuto fra gli americani (molto più del processo newyorchese a Donald Trump). L’America intera s’interroga sul significato di quest’agitazione, le sue ragioni o i suoi torti, l’impatto e le conseguenze che potrà avere in varie direzioni. (Corriere della Sera)

Su altri media

L'ondata di manifestazioni è iniziata alla Columbia University di New York, ma si è diffusa rapidamente in tutto il Paese. La polizia ha arrestato circa 275 persone pro Palestina in quattro campus durante il fine settimana. (Il Giornale d'Italia)

Dalle università, alle piazze, fino alla Casa Bianca. Picchetti violenti, intolleranza, aggressioni e l'altra sera una manifestazione a Washington, dove si teneva la cena di gala dei corrispondenti della Casa Bianca. (ilGiornale.it)

Il giovane, considerato presunto autore di alcune rapine a mano armata compiute lo scorso anno in danno di alcuni esercizi commerciali del capoluogo, era stato posto agli arresti domiciliari in una comunità di recupero sita in provincia di Brindisi dalla quale era evaso più volte. (Tarantini Time Quotidiano)

Gli attivisti avevano montato delle tende all'interno dell'università, ha osservato un giornalista dell'AFP. La polizia è intervenuta alla Sorbona a Parigi per sgomberare gli attivisti filo-palestinesi che avevano occupato la prestigiosa università bloccandone l'attività. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ma davvero George Soros, ebreo sopravvissuto all’Olocausto, sta finanziando la protesta nelle università americane per le operazioni di Israele contro Hamas, che il 7 ottobre ha compiuto la strage più sanguinosa dalla Seconda guerra mondiale contro il popolo a cui appartiene? L’articolo del New York Post che lo sostiene ha scatenato un vespaio, inclusa un’analisi pubblicata da Washingt… (la Repubblica)

Con l’intensificarsi delle proteste pro-palestinesi nei campus universitari di tutti gli Stati Uniti, c’è stato anche un aumento degli sforzi da parte degli affiliati della lobby israeliana, dei media corporativi e dell’establishment politico, per limitare la libertà di espressione nelle istituzioni accademiche. (Contropiano)