Perché l'Antitrust Usa azzanna la “Mela”?

Umberto Baldo Io sono da sempre un convinto estimatore di Apple. E chi condivide questa mia passione credo sappia il perché. Non sono assolutamente convinto che gli altri Costruttori, e parlo di colossi come Samsung, Xiaomi e Oppo, solo per citarne alcuni, costruiscano e commercializzino prodotti qualitativamente inferiori. Lo so bene che non è così, ma in realtà quello che si compra acquistando un prodotto della “Mela” è un intero mondo, un mondo in cui tutti i device sono perfettamente integrati fra di loro. (tviweb)

Su altre fonti

Legati a doppio filo con gli interessi delle aziende che dovrebbero controllare. Il problema è a monte: i regolatori sono troppo spesso ammanicati con le grandi aziende. (Corriere TV)

Phil Schiller, l’ex chief marketing officer di Apple, è in questo momento il dirigente di Cupertino che più di altri appare l’ardente difensore d’ufficio dell’ecosistema della Mela, l’uomo dei piani alti chiamato a mettere la faccia contro la causa intentata dal Dipartimento di Giustizia statunitense, quello che dovrà perorare la visione dell’azienda che permette agli utenti di lavorare su più dispositivi senza soluzione di continuità, consapevoli di conto di funzionalità di sicurezza e privacy intrinseche nei suoi sistemi operativi, che anche per questo scelgono dispositivi Apple. (macitynet.it)

Con l’App Store e l’ecosistema delle app che stanno subendo importanti cambiamenti nell’Unione europea, il Wall Street Journal ha condiviso un importante approfondimento sul capo dell’‌App Store‌ Phil Schiller. (iPhone Italia)

Con questa motivazione il Dipartimento di Giustizia americano ha presentato l’accusa alla Mela di aver monopolizzato il mercato degli smartphone, e ha dato il via a una delle cause antitrust più significative nella storia del settore tecnologico. (Corriere della Sera)

Apple si trova ora ad affrontare una battaglia legale con il dipartimento di Giustizia americano. (Milano Finanza)

Che fortuna abbiamo di vivere la stagione di un... Ora c'e' una immagine nuova, quella di una leader mamma. (L'HuffPost)