I bombardamenti russi in Ucraina fanno impennare il prezzo del gas in Europa

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Gli attacchi della Russia contro le città e le infrastrutture energetiche dell’Ucraina stanno diventando più frequenti e devastanti. I rallentamenti nella fornitura di aiuti militari occidentali e le scorte in continua diminuzione hanno reso l’Ucraina più vulnerabile e con lei anche le forniture energetiche dell’Unione europea. Attraverso l’Ucraina transita infatti ancora molto gas diretto in Europa e a ogni attacco russo contro gasdotti o depositi i prezzi crescono irrimediabilmente. (WIRED Italia)

La notizia riportata su altri media

Vendere più petrolio a prezzi più alti dovrebbe essere il sogno di uno Stato petrolifero. Ma per la Russia è il segno di una nuova, punitiva fase della sua guerra con l’Ucraina. Mesi di attacchi di droni ucraini alle raffinerie hanno limitato la capacità della Russia di produrre carburanti raffinati, come diesel e benzina, e hanno trasformato il terzo produttore di petrolio al mondo in un importatore di benzina. (Economy Magazine)

Gli attacchi ucraini alle raffinerie stanno costringendo la Russia a vendere grandi quantità di petrolio non raffinato all'estero e ad importare benzina. Ecco le conseguenze per Mosca e per i mercati internazionali. (Start Magazine)

Le rovine della centrale termoelettrica a carbone bombardata di Trypilska, la principale centrale di Kiev a 50 km a sud della capitale ucraina che produceva elettricità per milioni di persone,... (Virgilio)

Dopo una prima serie di attacchi alle infrastrutture di trasmissione ucraine nel 2022-2023, la Russia di recente ha iniziato a concentrare le sue incursioni aeree sulle centrali termoelettriche e idroelettriche che generano elettricità, causando un deficit di elettricità che potrebbe richiedere anni per essere colmato. (Energia Oltre)

Le rovine della centrale termoelettrica a carbone bombardata di Trypilska, la principale centrale di Kiev a 50 km a sud della capitale ucraina che produceva elettricità per milioni di persone, sono il simbolo di un devastante cambio di strategia adottato dai russi nella guerra. (Adnkronos)

Oltre 17 miliardi di metri cubi di gas naturale sono stati fatti saltare in aria provocando un’esplosione visibile dalla Polonia, a 100 km dal confine ucraino. I due serbatoi si trovano a una profondità di 50 metri dalla superficie della terra, il che non ha impedito ai missili KinžHal di attraversare il terreno sassoso “come un coltello nel burro” ed esplodere nei serbatoi. (Farodiroma)