Il cambio turno, la tac e il telefonino: ecco come il radiologo arrestato ha aiutato Messina Denaro

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La scoperta di un tumore segna per tutti un momento drammatico, ma per una persona che è ricercata da trent'anni in tutto il mondo, accusata di stragi e omicidi, comporta un ulteriore problema: come continuare a fare il latitante, quando necessariamente si dovrà ricorrere a ospedali e strutture pubbliche per curarsi. Nella vita di Matteo Messina Denaro, il 3 novembre del 2020, cioè il giorno in cui ha saputo di avere un cancro in seguito a una colonscopia effettuata a Marsala, è stato per questo l'inizio di una rivoluzione (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri media

«Il quadro di connivenze in favore del latitante, fuori e dentro le strutture sanitarie – scrive il pool coordinato dal procuratore Maurizio de Lucia – sta assumendo dimensioni allarmanti e imporrà a quest’ufficio ulteriori … (La Repubblica)

Solaro, via l’amianto dall’ex oratorio, parte un maxi intervento A Caronno Pertusella ondata di furti e danni a negozi e consigliere comunale (Il Notiziario)

"Imbarazzo? No. Ma dalle prime notizie che mi hanno fornito i familiari con cui ho parlato, lui è in grado di spiegare la sua posizione". (Il Messaggero Veneto)

– Si è avvalso della facoltà di non rispondere all'interrogatorio di garanzia Massimo Gentile, l'architetto arrestato due giorni fa perché ritenuto fiancheggiatore del boss mafioso Matteo Messina Denaro (IL GIORNO)

E’ stato reso noto il nome dell’oncologo trapanese Filippo Zerilli nell’inchiesta sulla rete che ha protetto Matteo Messina Denaro. Le nuove indagini hanno portato ieri a tre arresti, tra cui quello del tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. (StrettoWeb)

Gentile è accusato di aver prestato l’identità al boss per comprare un’auto, una moto e per altre operazioni, come emerso da alcuni pizzini. (IL GIORNO)