L'inflazione non si ferma, ma la Bce vuole cancellare tutti gli aiuti

LA NOTIZIA ECONOMIA

La Bce avverte che l'inflazione non si è ancora fermata, ma intanto chiede di cancellare i sostegni a famiglie e imprese. La spinta dell’inflazione non è ancora finita. La presidente della Bce, Christine Lagarde, spiega che il caro vita rischia di accompagnarci ancora a lungo, perché “non ci sono prove chiare che sia stato raggiunto il picco”. “Le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono alte”, dice in audizione al Parlamento europeo la numero uno della Banca centrale europea. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

Lagarde ha sottolineato che i dati più recenti indicano che gli indicatori […] (Lega Nerd)

In un certo senso dalle parole della presidente della Bce sembra emergere, fin da oggi, quali possano essere le scelte della Bce nel corso dei prossimi mesi. La pressione esercitata dall’inflazione continua ad essere alta: i tassi rimarranno ristretti finché sarà necessario. (Finanza.com)

Lo ha detto, presidente della Banca dei Paesi Bassi e membro del Consiglio direttivo della BCE, in un evento a Lussemburgo.Knot, noto membro "hawkish" del board BCE, ha detto che ulteriori aumenti devono essere attuati "", "perché più stretta diventa la politica monetaria, più forte è la sua trasmissione alla produzione e ai prezzi che è ancora in gran parte in pipeline". (Teleborsa)

In quella data la Banca Centrale Europea prenderà una decisione sui tassi di interesse, attualmente fissati al 3,75%. Si può investire su un conto di deposito per un periodo limitato di quattro settimane, ovvero un mese. (Proiezioni di Borsa)

Devono raggiungere livelli "sufficientemente restrittivi", ha ribadito la presidente Christine Lagarde, da favorire un ritorno del caro vita all'obiettivo del 2%.A maggio l'inflazione media nell'area euro ha segnato un rallentamento al 6,1%, un ritmo su base annua di quasi un intero punto percentuale più basso rispetto al mese precedente. (Tiscali Notizie)

Per la riforma del patto di stabilità "sappiamo che ci sono alcuni Stati che non sono esattamente sulla stessa lunghezza d'onda della proposta della Commissione, ma speriamo davvero, davvero che qualcosa si ottenga in termini di accordo prima di fine 2023, in modo che nel 2024, quando gli Stati membri preparano i loro bilanci preventivi, sappiano esattamente all'interno di quale quadro devono operare. (Adnkronos)