IL VIDEO. Georgia, protesta a Tbilisi contro legge sull'influenza straniera

il Dolomiti ESTERI

Tbilisi, 16 apr. Migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale georgiana Tbilisi per protestare contro un controverso disegno di legge sull'"influenza straniera" che secondo i critici rispecchia la legislazione repressiva russa utilizzata per mettere a tacere il dissenso. La Georgia, un'ex repubblica sovietica, ha cercato per anni di approfondire le relazioni con l'Occidente, ma l'attuale partito al governo è accusato di cercare di guidare la nazione del Caucaso verso legami più stretti con la Russia (il Dolomiti)

Ne parlano anche altre testate

I cittadini georgiani hanno scelto di ribellarsi nuovamente all'ingerenza russa, attraverso eroiche manifestazioni popolari e proteste che mirano a bloccare l'approvazione della controversa legge sugli agenti stranieri, che se divenisse vigente, riterrebbe illegali tali tutte le organizzazioni non commerciali o i media che ricevano più del 20% dei propri finanziamenti dall'estero. (Italia Oggi)

L'altra guerra in Cisgiordania | Georgia sul ring per la legge sugli agenti stranieri (raiplaysound.it)

In una votazione boicottata dall'opposizione, il partito al governo Sogno georgiano ha votato 83 voti a zero a favore della legge, che secondo i manifestanti è repressiva e potrebbe minacciare il riavvicinamento della Georgia all'Unione Europea. (Il Messaggero Veneto)

Questo il significato della norma approvata ieri dal parlamento di Tblisi in prima lettura, definita degli «agenti stranieri». Una norma controversa contro la quale da tre giorni i georgiani manifestano a migliaia davanti alla sede del Parlamento. (ilGiornale.it)

Le Georgia è stata travolta da un'ondata di manifestazioni di protesta pro europee, che ricordano quelle del Maidan in Ucraina, scatenate da una controversa proposta di legge sugli "agenti stranieri" che l'opposizione denuncia come autoritaria. (Today.it)

È l’emendamento che obbliga media, ong, organi d’informazione e movimenti civili a registrarsi in un elenco di “agenti stranieri” se il 20% dei loro fondi arriva dall’estero. Si tratta quasi di un copia-incolla della legge che Mosca ha varato nel 2012 ed è servita, negli anni, a silenziare, smantellare e chiudere ogni organismo di informazione indipendente dal potere statale. (Il Fatto Quotidiano)