«Rischio fallimento per molti esercizi commerciali»: buoni pasto, scatta l'allarme

Complessivamente si stima che nel 2019 siano stati emessi in Italia 500 milioni di buoni pasto, di cui 175 milioni acquistati dalle pubbliche amministrazioni, che li hanno messi a disposizione di un milione di lavoratori.

Di questi, 2,8 milioni sono dotati di buoni pasto e il 64,7% li utilizza come prima forma di pagamento ogni volta che esce dall'ufficio.

In totale, ogni giorno i dipendenti pubblici e privati spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati e in tutti gli esercizi convenzionati 13 milioni di euro in buoni pasto. (PadovaOggi)

Su altri giornali

Solo i primi ad arrivare, appunto, perché poi i volantini si sono diffusi a macchia d’olio tanto nel capoluogo quanto negli altri paesi e città della Marca. Tra i primi ad “addobbarsi” delle scritte sui “Buoni pasto non più buoni” la pizzeria da Fausta, il caffè Dersut in Piazzetta Dolfin, il ristorante Al Cavallino, il bar Americano in Piazza Vittoria. (La Tribuna di Treviso)

Il problema è stato segnalato agli uffici regionali i quali hanno chiesto di pazientare in quanto si stanno adeguando le procedure. Il problema, apparentemente, è semplice: al posto dei buoni pasto cartacei i dipendenti sono stati dotati di una tessera magnetica. (Il Messaggero Veneto)

Abbiamo così voluto richiamare l’attenzione del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociale in modo tale da poter valutare una revisione dell’intero sistema gestionale dei buoni pasto al fine di garantire il rispetto del valore nominale dei ticket lungo tutta la filiera, anche valutando le responsabilità di Consip, verificando che non siano ravvisabili comportamenti di “omesso controllo”, anche alla luce, oltre del fallimento della Qui!Group – il più grande fornitore di buoni pasto della Pubblica Amministrazione, travolto da 325 milioni di euro di debiti compresi i 200 a carico degli esercenti convenzionati – per salvare decine di migliaia di imprese pubbliche, della piccola e grande distribuzione. (TargatoCn.it)