Inflazione italiana decelera ad aprile: +0,9% su anno

Websim ECONOMIA

L'andamento dei prezzi in Italia ha mostrato una decelerazione nel mese di aprile, superando leggermente le previsioni grazie soprattutto alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati rispetto all'anno precedente. Secondo i dati preliminari diffusi oggi da Istat, l'Indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'0,9% rispetto all'anno, leggermente al di sotto delle aspettative (+1,0%). (Websim)

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Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione si deve all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,9%), dei Servizi vari (da +2,3% a +1,8%), dei Beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +2,6% a +2,2%); per contro, si registra un’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +1,9% a +3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +3,8%) e dei Beni energetici regolamentati (con inversione di tendenza da -13,8% a +0,8%). (gazzettadimilano.it)

– “L’economia italiana va (un po’) meglio del previsto. (DIRE) Roma, 30 apr. (ilMetropolitano.it)

Rallenta l’inflazione ad aprile. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +1,2% del mese precedente). (t-mag.it)

Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +1,2% del mese precedente). (Gazzetta di Salerno)

A +2,2% da +2,3% - grazie al calo dei prezzi energetici e dei trasporti, mentre cala la crescita del cosiddetto carrello della spesa (da +2,6% a +2,4%).Siamo in periodo di “stabilità” che, tutto sommato, non dovrebbe creare allarmi; anche in considerazione che, in area euro, la stima Eurostat di aprile indica stabilità, +2,4%, grossomodo con un’Italia in linea coi maggiori Paesi della medesima area. (Aduc)