Ilaria Salis, l'ultima lettera dal carcere è un manifesto politico

Liberoquotidiano.it INTERNO

Ancora una lettera, ma questa volta quella di Ilaria Salis ha il sapore del manifesto politico. Si avvicina l’udienza prevista per giovedì a Budapest, in Ungheria, in cui i legali della maestra detenuta da più di un anno nel paese magiaro per presunte lesioni personali aggravate ai danni di due neonazisti, chiederanno per la loro assistita gli arresti domiciliari in Ungheria. Il padre Roberto ha parlato al Tg3 dicendo che la richiesta “è solo un mezzo, il fine sono i domiciliari in Italia (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre fonti

"Dopo tutto quello che è successo in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari a Ilaria". Così Roberto Salis, dopo aver incontrato in carcere la figlia, detenuta in Ugheria con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. (TGR Lombardia)

«Dopo tutto quello che è successo in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari a mia figlia». Lo ha detto Roberto Salis, dopo aver incontrato in carcere sua figlia Ilaria, la maestra di origine sarda detenuta a Budapest da oltre un anno con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. (L'Unione Sarda.it)

“Dopo tutto quello che è successo in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari a mia figlia». Dopo la visita alla figlia, Roberto Salis si è recato all'ambasciata italiana per un incontro con l'ambasciatore Manuel Jacoangeli. (IL GIORNO)

A Milano, invece, la Corte d'Appello dovrà valutare se concedere l'estradizione a Gabriele Marchesi, coimputato con la 39enne monzese. (Fanpage.it)

«Io e Ilaria ci conosciamo da un po’ più di quindici anni» ci racconta Lorenzo, amico di lunga data e collega di Ilaria Salis, la giovane italiana che da circa un anno si trova in un carcere di massima sicurezza in Ungheria, in detenzione preventiva, per un reato politico per cui si dichiara innocente. (Famiglia Cristiana)

La donna è in cella da 13 mesi, con l'accusa di aver aggredito e pestato a sangue due militanti neonazisti. L'avvocato della Salis, Gyorgy Magyar, ha spiegato la linea difensiva che porterà nell'aula di Budapest: "Abbiamo già presentato alla Corte un'ampia documentazione per la richiesta dei domiciliari a Ilaria Salis. (Liberoquotidiano.it)