L'immobiliare non regge alla seconda ondata

Il mercato immobiliare italiano ha mostrato un'insospettabile capacità di resistenza alla prima ondata pandemica: lo rileva Nomisma, nel terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020.

Solo nelle ultime settimane gli istituti di credito hanno deciso di cambiare orientamento, adottando un approccio più attento e selettivo.

I cali più intensi riguarderanno Torino, Genova e Roma, con un andamento deflattivo per tutto il triennio. (DM - Distribuzione Moderna)

Se ne è parlato anche su altri media

Con questo scenario le case vendute a fine anno sarebbero 491mila (-18,7%). La previsione ‘Hard‘, invece, individua un quadro più critico caratterizzato da una minore ripresa, che manterrà un gap di oltre 3 punti percentuali di Pil al termine del 2023 rispetto ai livelli precedenti la pandemia. (Pambianconews)

L’analisi immobiliare di Tecnocasa. A darci un quadro della situazione l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, che rileva una contrazione dei prezzi di vendita nelle grandi città dell’1%. L’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa rileva una contrazione dei prezzi di vendita degli immobili nei grandi centri. (Segugio.it)

Che fine farà il business degli immobili “da reddito”? A quali fenomeni di ricerca e di compravendita torneremo ad assistere? (Tg Plus)

Alla base dell’effervescenza estiva – per Nomisma – c’era l’illusoria aspettativa che il tracollo macroeconomico avrebbe avuto effetti modesti sui bilanci familiari. Purtroppo, però il settore non reggerà all’attuale fiammata pandemica. (Positanonews)

L’evoluzione del mercato immobiliare nel Sud Italia è stata davvero sorprendente quest’anno, perché per via del Covid si sono affermate, a poco a poco, delle tendenze che oggi si possono considerare ormai consolidate. (Il Primato Nazionale)

A Busto Arsizio e Gallarate, invece, siamo a 3.100 euro mentre a Saronno il nuovo resta a 3.000 euro. È inoltre consultabile online sul sito www.va.camcom.it, seguendo il percorso “Tutelare Impresa e Consumatori → Prezzi”. (VareseNoi.it)