Miracolo M5S: cancellato il Reddito spariscono anche i precari

Nicola Porro ECONOMIA

La sinistra non perde occasione per scendere in piazza dietro alla bandiera della Cgil di Maurizio Landini ma in Italia la cosa che va meglio è proprio il lavoro. Nella storia patria non sono mai stati così elevati nè il numero di persone con un contratto di lavoro a tempo indeterminato nè quelle che hanno una qualifica elevata. A imprimere un’accelerazione è stato l’ultimo anno, certamente grazie alla ripresa del Pil. (Nicola Porro)

Su altre fonti

L’analisi Nel 2023 il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto il 61,5%, la percentuale più alta mai registrata. L’ISTAT ha pubblicato i dati sull’occupazione a livello regionale e provinciale che permettono di (Vivi Enna)

L’anno appena trascorso è stato un periodo di significativo incremento per l’occupazione nazionale, con un record storico di 23,6 milioni di occupati, registrando una positività di 471mila unità rispetto al periodo pre-Covid. (L'Edicola del Sud)

Occupazione in crescita in Italia, con il numero di impiegati oltre i livelli pre Covid, soprattutto al Sud e con aumento dei contratti a tempo indeterminato: è la fotografia scattata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre. (PMI.it)

Nell’ultimo biennio, caratterizzato dalle incertezze della guerra in Ucraina, dal crescente rischio geopolitico, dalla debolezza del commercio internazionale e da una stretta monetaria di intensità senza precedenti nella storia dell’Euro, la domanda di lavoro delle imprese ha generato un sostenuto aumento dell’occupazione. (Confartigianato)

Aumentano gli occupati e i contratti a tempo indeterminato. In un momento particolarmente positivo per il mercato del lavoro, nella classifica delle province sui livelli di occupazione, la Ciociaria risulta tra quelle che hanno registrato gli incrementi più importanti. (ciociariaoggi.it)

Nel corso del 2023, il numero degli occupati in Italia ha raggiunto quota 23,6 milioni, registrando un aumento di 471 mila unità rispetto al periodo pre-Covid. In particolare, il Mezzogiorno ha visto l’incremento percentuale più significativo, con un aumento del 3,5%. (Venetoeconomia)