L'addio ad Azzurra. Aveva interrotto le cure per far nascere suo figlio

Avvenire INTERNO

Azzurra Carnelos Viva commozione, non solo ad Oderzo, il suo paese, per la morte di “mamma coraggio”. Voleva a tutti i costi avere, anzi donare un figlio. Azzurra Carnelos è morta il 13 aprile per un tumore al seno. Le era stato diagnosticato nel 2019. Lo aveva sconfitto una prima volta. Ma “il” male è tornato in forma più aggressiva. E Azzurra, quando l’ha scoperto, era incinta. Ha portato avanti la gravidanza, scegliendo di interrompere le terapie. (Avvenire)

Su altre fonti

Dopo il parto, ha ripreso le cure ma purtroppo non ce l’ha fatta. (Positanonews)

Per dare alla luce il piccolo Antonio, non presente alla ce… «La malattia di Azzurra è stata una valle di lacrime, una valle che oggi si illumina della luce abbagliante dell’amore e della speranza». (Il Mattino di Padova)

“Rifiuta le cure per salvare il figlio”, “Sceglie di morire per portare avanti la gravidanza”: sono i titoli più ricorrenti in questa vicenda e forse anche quelli più approssimativi o almeno quelli che non tengono conto del peso che simili parole comportano soprattutto nell’animo di un bambino. (Vatican News - Italiano)

A piangerla il marito Francesco, la mamma Antonella, il papà Fabrizio e i fratelli Davide Andrea, Pietro e Francesco. “Spero di interpretare bene non solo i nostri sentimenti ma anche la fede di azzurra e della sua famiglia – ha commentato don Massimo, il parroco che sostituisce don Pierpaolo che ha avuto un malore in mattinata – la malattia è stata una valle di lacrime che ora è illuminata da una luce abbagliante, quella di Azzurra”. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie L’addio ad Azzurra. Aveva interrotto le cure per un tumore per far nascere suo figlio. Commozione a Oderzo, in provincia di Treviso, per la morte di “mamma coraggio”. (TV2000)

Ho temuto, cioè, che la purezza incontaminata del suo gesto, frutto di una libera scelta individuale, venisse brandita come una clava nel dibattito in corso sulla «crisi di vocazioni» della maternità. (Corriere della Sera)