Viviamo un lockdown di fatto, le aziende stanno per chiudere

Verona News ECONOMIA

Tutto questo mentre viviamo un lockdown di fatto, con quasi la metà degli italiani e dei veronesi che non vanno al lavoro e non escono e le aziende aperte ma inattive, visto che la città è vuota.

Non usa mezzi termini il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena all’indomani delle nuove disposizioni su Green Pass e super green pass.

“Insomma, il terziario non può passare per la politica solo da cassa di risonanza di questa pandemia. (Verona News)

Su altre testate

Tutte le Federazioni del Sistema – va avanti Felloni citando ad esempio lo studio puntuale della Fipe e il lavoro di Federazione Moda Italia – sono in prima linea nell’impegno concreto per calmierare questo insostenibile aumento dei prezzi anche nei confronti del consumatore finale e anche come Confcommercio stiamo facendo pressioni sul Governo affinché si considerino queste situazioni come una reale emergenza» (La Nuova Ferrara)

L’obbligo del green pass si affianca, infatti, anche all’onere del controllo che grava sulle imprese Misure che garantiscono la sicurezza delle persone, per cui l’obbligo del green pass appare francamente eccessivo. (il Resto del Carlino)

Occorrono parità di regole e chiarezza: ad oggi dobbiamo assistere anche al paradosso che, mentre l’ultimo Dpcm sul green pass fissa alcune norme, le Faq emanate subito dopo dal Governo ne ribaltano il significato E dopo la levata di scudi dell’associazione tabaccai di Lucca che sono intenzionati a fare ricorso contro le normative anti contagio, ora anche i commercianti sbottano: “La misura è colma”. (LuccaInDiretta)

Le difficoltà sottolineate dal presidente di Confcommercio Sicilia derivano anche dal fatto che la misura è retroattiva e quindi imprese e committenti vedrebbero la rescissione dei contratti con degli effetti che potrebbero essere devastanti. (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)

“I gioielli della Corona – sottolinea l’avvocato Orlandi a LaPresse – non sono mai stati confiscati e devono essere restituiti agli eredi, andremo in fondo alla vicenda, siamo determinati” (LaPresse)

A chiedere la restituzione dei gioielli sono il principe Vittorio Emanuele di Savoia e le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice Milano, 25 gen. (LaPresse) – Gli eredi di Umberto II rivogliono i gioielli della Corona custoditi in un caveau della Banca d’Italia dal giugno 1946. (LaPresse)