La ritorsione di Pechino: faro antitrust su Google per i "danni" a Huawei?

CorCom ECONOMIA

Dopo il ban Google ha ottenuto una licenza temporanea a fornire i suoi servizi a Huawei, ma la licenza è scaduta ad agosto.

Huawei ha perso 12 miliardi di ricavi. L’amministrazione Trump ha inserito Huawei nella blacklist commerciale delle aziende che rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale.

Per esempio, Pechino potrebbe seguire il modello europeo nel calcolo delle multe sulla base delle revenue globali anziché locali. (CorCom)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il 5G di Huawei è troppo pericoloso. Infatti secondo il sottosegretario americano Keith Krach “Huawei è un venditore non sicuro e ad alto rischio“, e sarebbe più prudente volgere il proprio sguardo a compagnie come Nokia o Ericsson per quanto riguarda il 5G. (TuttoAndroid.net)

CONTINUARE A ESSERE LEADER DI MERCATO. Il presidente di Huawei Italia, De Vecchis, ha poi continuato: “Noi siamo diventati leader di mercato e vogliamo continuare a essere trend setter”. IL CONFRONTO GEOPOLITICO. (Yahoo Finanza)

La cura Trump si è sentita su Huawei. Nel dettaglio, la branch tricolore di Huawei ha realizzato utili saliti fra 2018 e 2019 da 25,1 a 30,2 milioni, ma a fronte di ricavi per 1,31 miliardi scesi del 17% (266 milioni in meno), con -22% nella voce “ricavi per la vendita di beni” (1,099 miliardi di euro). (Il Sole 24 ORE)

Lou Jiwei, noto per il suo carattere schietto, è stato ministro delle finanze cinese dal marzo 2013 al 2016, ed uno dei funzionari del Partito Comunista che hanno sostenuto la riforma economica. L’ex ministro ha analizzato che sarebbe impossibile alterare le catene di approvvigionamento per conformarsi alla teoria della circolazione di Xi e che è improbabile che la Cina «abbia successo nell’ottenere vantaggi tecnologici». (epochtimes.it)

Le accuse dell’amministrazione americana che taccia l’azienda di essere una costola del governo cinese, sembrano aver fatto breccia in più di uno stato europeo. Questa minoranza cinese infatti è stata tristemente deportata nei campi di rieducazione (Tecnoandroid)

Tra l'altro, De Vecchis ha detto che la compagnia non lascerà il nostro paese a causa della situazione attuale. Questo sembra essere l'asso nella manica ideato da Huawei per provare agli USA, ancora una volta, che non sono presenti minacce alla sicurezza dei dati personali nei suoi meccanismi. (GizChina.it )