Messina, rilevazione territoriale dei prezzi al consumo a marzo 2024

StrettoWeb ECONOMIA

Gli indici dei prezzi al consumo di marzo 2024 del comune di Messina sono stati elaborati tenendo conto di una progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. (StrettoWeb)

Ne parlano anche altri giornali

Il dato lucano (1%) inferiore alla media nazionale (1,2%): in Molise e Valle d’Aosta dove il rialzo dei prezzi morde di meno (Cronache TV)

Ma sarebbe azzardato parlare di un "percorso di ripresa". Avanti adagio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sembra ormai essersi «cronicizzata» l’inflazione, anche in Bergamasca: non più aumenti rapidi e da «boom», ma una lenta e costante salita verso l’alto. (L'Eco di Bergamo)

Rimini e Napoli sono le città italiane dove l'aumento dell'inflazione di marzo si è fatto più sentire, con il più consistente aumento del costo della vita. Secondo le elaborazioni dell'Unc sui dati di tutte le città monitorate dall'Istat, a Rimini, il rialzo dei prezzi del mese scorso si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 679 euro per una famiglia media. (La Repubblica)

A Marzo, dice l’Istat, l’inflazione ha rialzato leggermente la testa: +1,2% su base annua. Si tratta di un piccolo aumento, superiore a quello registrato a gennaio e febbraio, ma decisamente più contenuto se paragonato ai ritmi raggiunti nel recente passato quando la crescita mensile dei prezzi al consumo aveva toccato quasi il 12%, sempre anno su anno. (Sky Tg24 )

ROMA (ITALPRESS) - L’inflazione accelera a marzo. L’indice dei prezzi al consumo è stabile su base mensile ma sale dell’1,2 percento, rispetto al +0,8% di febbraio. L'accelerazione del tasso d'inflazione si deve principalmente all'attenuazione su base annua della flessione dei prezzi dei Beni energetici e in misura minore alla crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti. (Il Sole 24 ORE)