Dentro al Beccaria: il lento declino del carcere modello

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“Un po’ di sensi di colpa li abbiamo anche noi”. Con queste parole quello che 50 anni è stato il cappellano del Beccaria, Don Gino Rigoldi, commenta gli arresti avvenuti lunedì mattina: 13 agenti della polizia penitenziaria sono accusati di aver maltrattato e torturato 12 ragazzi detenuti nel carcere minorile di Milano. Un istituto considerato eccellente fino a qualche anno fa, che adesso sta provando a rimettersi in sesto: i lavori sono finiti e da qualche mese è arrivato un nuovo direttore. (MilanoToday.it)

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Gli agenti sono qui in una sezione protetta, per tenerli al riparo da possibili aggressioni da parte degli altri detenuti, spiegano gli inquirenti. Al carcere minorile Beccaria si è svolta intanto invece la visita degli ispettori del ministero della Giustizia. (TGR Lombardia)

Sono iniziati oggi gli interrogatori degli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere minorile Beccaria arrestati ieri – sono 13 in tutto, più 8 sospesi dal servizio – in un’inchiesta della procura di Milano su maltrattamenti e torture sui detenuti che andavano avanti dal 2022, un presunt… (La Repubblica)

È la gip Stefania Donadeo che ha firmato l'ordinanza di custodia in carcere per tredici agenti, a descrivere nero su bianco il «sistema» fatto di «violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo». (ilGiornale.it)

Sarebbe un grave errore liquidare come un caso di mele marce quello che è successo al Beccaria di Milano, dove tredici agenti della polizia penitenziaria sono stati arrestati per violenze e torture ai danni dei minorenni detenuti, mentre altri otto sono stati sospesi. (L'HuffPost)

Un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l'Istituto penale minorile "Cesare Beccaria" di Milano, nonché la misura della sospensione dall'esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori 8, anch'essi tutti in servizio, all'epoca dei fatti, è in corso di esecuzione da parte della Polizia di Stato e della Penitenziaria. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Si sono sentiti "abbandonati a loro stessi", "senza controlli gerarchici e anche aiuto da parte della struttura, incapaci di gestire le situazioni" e per questo capitava, in sostanza, che reagissero con violenza nei confronti dei detenuti minorenni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)