Allarme influenza aviaria, il virus può essere molto più diffuso di quanto sappiamo

Fanpage.it SALUTE

Negli Stati Uniti sempre più esperti sottolineano il rischio di sottovalutare la presenza del virus dell'influenza aviaria A (H5N1) ad alta patogenicità (HPAI) tra gli operatori negli allevamenti di mucche da latte, dove negli ultimi mesi sono stati segnalati diversi focolai. Preoccupano soprattutto la mancanza di adeguate misure di sorveglianza e protezione e il rischio di una diffusione silente tra gli operatori del settore. (Fanpage.it)

Su altre fonti

Jennifer B. Nuzzo, Lauren Sauer e Nahid Bhadelia, tre accademiche americane, lo scandiscono a chiare lettere. (Il Giornale d'Italia)

Il virus dell'influenza aviaria H5N1, responsabile dell'epidemia nei bovini da latte in corso negli Usa, «è stato rilevato nel latte crudo negli Stati Uniti, ma i test preliminari mostrano che la pastorizzazione uccide il virus. (La Stampa)

Il virus dell’influenza aviaria H5N1, responsabile dell’epidemia nei bovini da latte in corso negli USA, “finora non mostra segni di adattamento alla diffusione tra gli esseri umani, ma è necessaria una maggiore sorveglianza“. (MeteoWeb)

Un retaggio che ci deriva da tempi remoti, quando la carenza di cibo e di risorse era la consuetudine, e che il nostro cervello fatica a cancellare, sebbene i contesti socio-culturali ed economici in cui siamo immersi siano profondamente mutati. (Roba da Donne)

Molte di più, però, sono state esposte ad animali infetti e sono potenzialmente a rischio. È importante che siano monitorati e ricevano cure, se necessario”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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