Giro di vite della propaganda russa sulla «pista ucraina»

Il Manifesto ESTERI

Mosca non demorde e annuncia di aver trovato le prove del coinvolgimento ucraino nell’attentato alla sala concerti Crocus di Mosca. Gli attentatori sarebbero stati pagati in criptovalute dal territorio ucraino e c’è già un arrestato. IMPRESSIONANTE come in poco più di 24 ore la commissione parlamentare invocata dalla Duma (la Camera bassa russa) abbia trovato già una prova determinante a carico di Kiev. (Il Manifesto)

La notizia riportata su altri media

E proprio ieri sul suo canale Telegram Italia Unita ha diffuso la falsa notizia di un cittadino arrestato per la strage al Crocus City Hall di Krasnogorsk vicino Mosca. A lui si attribuisce lo scoop de Il Corrispondente, che è stato indicato come colui che ha dato per primo la notizia di un disertore russo ucciso in circostanze misteriose in Spagna. (Open)

Dopo l'attentato a Mosca rivendicato dall'Isis, circolano deepfake e foto decontestualizzate che mirano a dimostrare la tesi promossa dalla Russia secondo cui Ucraina e paesi occidentali sarebbero coinvolti nell’attentato (Sky Tg24 )

Ci sono quelli che ci credono davvero, e sono una piccola minoranza. E poi ci sono gli idioti che credono a tutti, facili da arruolare perché naturalmente disposti, che diventano utili a uno scopo che nemmeno loro conoscono. (ilGiornale.it)

È una scelta saggia dare voce, da parte dei media, a qualsiasi punto di vista? L'attentato al Crocus City Hall di Mosca dà l'occasione per riproporre questa domanda, che cammina su un delicato equilibrio tra la libertà di espressione di qualunque idea e la difesa dalla propaganda straniera, soprattutto se "nemica". (Today.it)

Lo scrittore riconosce che “le ambasciate statunitense e britannica l’otto marzo hanno condiviso un avvertimento ai loro cittadini che si trovavano in Russia, dicendo di non frequentare luoghi pubblici per probabile pericolo di terrorismo” quindi per lui c’è di mezzo un “probabile coinvolgimento della Cia, di oligarchia anglosassone e per questo attentato terroristico si dice che è molto probabile che dietro ci siano le solite forze che cercano di mettere in difficoltà la Russia”. (LA NOTIZIA)

Una rete di centinaia di profili fake partita poche ore dopo l’attentato ha rilanciato la pista ucraina per il massacro del Crocus. (la Repubblica)