VIDEO | Il granaio della Ue? "Adesso è la Francia, l'Ucraina non preoccupa"

Dire ESTERI

VIDEO | Il granaio della Ue? “Adesso è la Francia, l’Ucraina non preoccupa” Oggi a Bologna è stato inaugurato 217esimo anno accademico dell'Accademia nazionale di agricoltura: nell'occasione è stato fatto il punto sul tema di approvvigionamento alimentare e guerra ROMA – L’Ucraina è il granaio d’Europa e quindi non si possono escludere altri rischi di approvvigionamento alimentare se la guerra continua? “Questa affermazione non è vera, forse lo era nel passato. (Dire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’importantissimo risvolto si coglie studiando i rapporti “Defending Ukraine: EarlyLessons from the Cyber ​​​​War” e “On Defense in the Digital Environment”, pubblicati rispettivamente nel giugno 2022 e nell’ottobre 2023, dalla multinazionale di Bill Gates, la Microsoft. (Scenari Economici)

Interverranno il prof. Ugo Villani, professore emerito di Diritto Internazionale dell’Università di Bari A. Moro; il dr. Sabino Zinni, il prof. Antonio Zingarelli presidente del gruppo MEIC di Andria. (AndriaLive)

Una linea rossa è probabilmente Odessa, perché Odessa è quella regione dell’Ucraina che confina con quella parte della Romania dove si trova una importantissima base della Nato, che è la base di Costanza sul mar Nero. (Il Fatto Quotidiano)

Il Sussidiario.net 14/04/24 RASSEGNA STAMPA- IL GENERALE BERTOLINI: “BISOGNA EVITARE LA SALDATURA TRA I CONFLITTI IN UKRAINA E GAZA! (Congedati Folgore)

La bozza, letta da Novaja Gazeta Europe, è come se non tenesse conto delle richieste ucraine: congelerebbe il conflitto lungo la linea del fronte raggiunta nel momento in cui verranno abbassate le armi; obbligherebbe l’Ucraina a uno status di neutralità fino al 2040, dopodiché un referendum popolare deciderebbe la linea di politica estera da tenere; costringerebbe la Russia ad accettare la possibilità che il suo vicino di casa diventi membro dell’Unione europea a pieno titolo, in quanto entrambe le parti dovrebbero rispettare il principio di non interferenza negli affari altrui; prevederebbe un altro voto referendario nei territori conquistati dai russi; infine, richiederebbe lo scambio di tutti i prigionieri. (L'HuffPost)

In ciò è racchiusa l’essenza di tutte le disquisizioni sulla “democrazia” e le “procedure democratiche”, intese nella più sottile accezione liberale: quando ai “democratici” torna vantaggioso polverizzare le cosiddette “procedure democratiche”, allora lo smantellamento di quelle stesse “procedure democratiche” diventa un “affare interno”, soprattutto se questo è il caso di «una democrazia aggredita da un dispotismo» euroasiatico. (Contropiano)