"Donne chiuse in un "recinto" durante la festa di fine Ramadan"

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A Castelfiorentino (Firenze) le Lega ha puntato il dito contro la festa di fine Ramadan organizzata nel palazzetto dello sport locale: le (poche) donne partecipanti alla preghiera sarebbero state confinate in uno spazio circoscritto e ben deliminato da alcuni banchi (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

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È sempre sconcertante notare come ormai sia diventato uno sport ossessivo, quello di setacciare ogni giorno alcuni episodi facilmente manipolabili per attaccare la religione islamica. (L'HuffPost)

E a Dritto e Rovescio c'ha pensato un imam a spiegare il motivo del recinto: "Le donne quando pregano si piegano in avanti e gli uomini guarderebbero loro il sedere". (Liberoquotidiano.it)

Nel corso della trasmissione l'imam di Savona Zahoor Ahmad Zargar è stato invitato a dire la sua sulla scena delle donne chiuse in un recinto durante le celebrazioni per la fine del Ramadan. (ilGiornale.it)

Ovvero circa un miliardo di persone dei quasi nove che abitano sulla Terra. E il voto è l'unico strumento che il popolo possiede per tentare di orientare la Politica, l'Economia e il resto dell'ambaradan. (MOW)

Quelli che dicono: avete visto le foto delle donne musulmane chiuse nei gabbioni, mentre gli uomini festeggiano la fine del Ramadan? E quelli che rispondono: non fate discorsi razzisti, l’Islam non è poi diverso da altre religioni; non è forse vero che nelle sinagoghe le donne sono da millenni separate degli uomini? Le prime se ne stanno in un loggione, talvolta chiuso da una grata, del tutto divise degli uomini che pregano nell’ambiente di sotto: perché non vi scandalizzate per questo e annoverate l’ebraismo tra le religioni “buone”, contrapposto all’Islam che valutate per antonomasia tra le religioni “cattive”? E ancora, quelli che obiettano: perché dimenticate i cattolici? Fino a poco tempo fa era facile vedere le suore di clausura, abbigliate come nel Medio Evo, vivere dietro una grata (anche loro), considerate a un livello inferiore rispetto agli uomini, sia pure sacerdoti e frati, spesso confinate alle mansioni più umili. (L'HuffPost)