Israele-Iran: le conseguenze economiche

ISPI ECONOMIA

Global Cities Il Programma Global Cities dell’ISPI promuove analisi e iniziative sul ruolo che le Global Cities esercitano a livello globale e regionale, sulla loro interazione con gli Stati e gli altri attori internazionali e su specifici obiettivi perseguiti anche mediante la loro azione in network (dalla lotta al climate change all’implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). Particolare attenzione viene riservata all’impatto delle Global Cities e dei crescenti fenomeni di urbanizzazione sui flussi di merci, capitali e dati, sulla mobilità e le infrastrutture, sulle migrazioni e le disuguaglianze socio-economiche. (ISPI)

Ne parlano anche altri giornali

Gli analisti avevano previsto un possibile choc sul mercato delle materie prime alimentari, per lo meno nell’immediato, ma non c’è stato. Persino il petrolio è rimasto stabile dopo l’attacco dell’Iran ad Israele (FIRSTonline)

"Sebbene gli eventi dello scorso fine settimana segnalino un significativo aumento del rischio geopolitico, la tesi centrale dello scenario di base di S&P rimane sostanzialmente invariata. (Finanza Repubblica)

Da un punto di vista geopolitico, sebbene l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele apra una nuova fase di confronto tra Stati, i segnali avanzati e il coordinamento supportano l’ipotesi di base di S&P Global Ratings, secondo cui il conflitto non si trasformerà in una vera e propria guerra regionale. (LA STAMPA Finanza)

I venti di guerra in Medio Oriente si sono intensificati nell’ultima settimana, culminando nell’attacco condotto dall’Iran nella notte di sabato 14 aprile contro il territorio israeliano. Secondo la ricostruzione delle Forze di difesa israeliane (IDF), Teheran e alcune milizie filoiraniane nella regione hanno lanciato 170 droni, nessuno dei quali è entrato nello spazio aereo israeliano, insieme a 30 missili da crociera, di cui 25 abbattuti dall’aeronautica israeliana, e 120 missili balistici contro Israele. (Bluerating.com)

Ascolta la versione audio dell'articolo La discesa è proseguita anche giovedì 18, nonostante il nuovo giro di vite sulle sanzioni contro il Venezuela, con cui gli Stati Uniti hanno interrotto la tregua che per sei mesi ha consentito al Paese di esportare greggio senza limitazioni. (Il Sole 24 ORE)

Quotazioni del petrolio in netto rialzo rispetto a quelle della vigilia con l' accrescersi delle tensioni in Medio Oriente. Tuttavia i prezzi dopo una fiammata iniziale oltre i 90 dollari al barile hanno poi ritracciato. (Trentino)