Ilaria Salis, negati i domiciliari. All'udienza ancora in catene

OGGI INTERNO

Ilaria Salis resta in carcere, così è stato deciso durante la seconda udienza a Budapest. Il giudice Jozsef Sos ha motivato la scelta perché ritiene la docente milanese ancora pericolosa, le «severe accuse» sono rimaste immutate e «tredici mesi di carcere non sono esagerati», facendo riferimento al tempo che Salis ha finora scontato in prigione. La donna è accusata di aver aggredito nel febbraio 2023 tre militanti di estrema destra, ed è arrivata, ancora una volta, in aula in catene. (OGGI)

Su altre testate

Il fumettista era nel gruppo di amici, politici e sostenitori minacciati e insultati dagli estremisti di destra. “L’ingresso del tribunale era presidiato dai neonazisti che filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere”, ha raccontato al Corriere. (Il Fatto Quotidiano)

Le parole di Roberto Salis dopo l'udienza a Budapest, nella quale sono stati nuovamente negati i domiciliari per la 39enne accusata di aver aggredito due esponenti di estrema destra: "Mia figlia trattata come un cane" ascolta articolo (Sky Tg24 )

Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito. (Il Messaggero Veneto)

Budapest, negati i domiciliari per Ilaria Salis: l'attivista in aula ancora in catene 28 marzo 2024 (Il Sole 24 ORE)

Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti durante le celebrazioni del giorno dell’onore, che ricorda la memoria dei soldati nazisti che, nel 1945, tentarono di rompere l’assedio dell’Armata Rossa e vennero uccisi in battaglia. (La Stampa)

Se in Ungheria questa mattina è arrivato il verdetto della corte ungherese che chiude le porte ai domiciliari per Ilaria Salis, dalle nostre parti la corte d’Appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera - hanno negato la consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi colpito da mandato di arresto europeo (emesso ad ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre) perché accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese. (Liberoquotidiano.it)