Il boom dei farmaci dimagranti fa impazzire il comparto pharma: chi sta sfidando Novo Nordisk ed Eli Lilly

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Finita la corsa verso la realizzazione del vaccino contro il Covid-19, il mondo farmaceutico si è buttato a capofitto in un’altra sfida miliardaria: quella del dimagrimento. Nata un po’ per caso – dato che i principali farmaci oggi in commercio per combattere l’obesità sono nati in realtà per curare il diabete – la sfida mondiale contro l’obesità sta permettendo a due aziende su tutte, la canadese Novo Nordisk e all’americana Eli Lilly, di aumentare (e anche notevolmente) i propri introiti, sia in termini di fatturato che di performance azionarie. (Forbes Italia)

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Gli esperti sottolineano che saranno necessari ulteriori dati sull’efficacia e sulla sicurezza a lungo termine della molecola. La sua somministrazione per via orale avrebbe permesso ai partecipanti di perdere il 13% del peso corporeo in tre mesi, un’efficacia circa doppia rispetto a quella dell’Ozempic (o Wegovy) prodotto dalla stessa Novo Nordisk (WIRED Italia)

I risultati preliminari di uno studio mostrano che un pillola dimagrante sperimentale può far perdere il doppio del peso dei farmaci basati sulla sola semaglutide, già considerati "miracolosi" e in grado di far perdere decine di chilogrammi ai pazienti. (Fanpage.it)

I primi promettenti risultati di uno studio preliminare di Fase I su una nuova pillola per dimagrire (Amyretina) sviluppata dall’azienda danese, uniti alle già mirabolanti performance di mercato di semaglutide, con Ozempic prima e Wegovy poi, hanno letteralmente fatto volare il valore delle azioni di Novo Nordisk: i risultati del primo test della sperimentazione dicono infatti che i partecipanti che hanno assunto Amyretina “hanno perso il 13% del loro peso in 12 settimane“, raddoppiando così la quantità di peso perso con l’impiego di Wegovy (6% nello stesso periodo di tempo). (RIFday)