Banche italiane, perché sono solide e non rischiano l’effetto Credit Suisse

Corriere della Sera ECONOMIA

Fare tesoro della crisi del 2008 Credit Suisse e Silicon Valley Bank possono lambire le banche italiane? Molto difficile, la solidità patrimoniale e la liquidità a disposizione dei nostri istituti di credito è a prova di scossoni. Lo certifica l’ultimo studio della Fabi, il sindacato autonomo dei bancari guidato da Lando Maria Sileoni, che attinge ai dati di settembre. «Per le banche italiane rischi connessi al salvataggio del Credit Suisse non ce ne sono per un motivo molto semplice: perché la Bce, al di la’ dei difetti che abbiamo più volte evidenziato come questa ossessione di recuperare in tempi brevi rispetto all’inflazione, ha una Vigilanza quotidiana molto stringente, che le banche soffrono», ha detto il segretario Fabi. (Corriere della Sera)

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È quanto riporta la Federazione autonoma bancari italiani, che registra per le banche significative un totale attivi di 2.833 mld e quello dei profitti di 12.873 mld. I dati portano la Fabi a ritenere quasi impossibili eventuali impatti della crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse per gli istituti nazionali. (VeneziePost)

Di carne al fuoco ce n’è decisamente troppa, e riuscire a non farsi travolgere dall’ansia non è cosa da poco, in un momento in cui si torna a parlare di rischio evento Lehman , Bond AT1 del valore di miliardi di dollari polverizzati, e ora anche dell’impennata dei credit default swap sui bond della prima banca in Germania. (Finanzaonline.com)

Crollo Deutsche Bank inatteso? La debolezza di Deutsche Bank, quindi, non è una novità e dal inizio 2022 perde circa il 30%. (Proiezioni di Borsa)

Seconda parte dell'intervista all’economista Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale responsabilità etica della rete di Banca Etica. È il sistema finanziario nel suo insieme che dovrebbe radicalmente cambiare strada, ma ogni tentativo di regolamentazione si è finora scontrato contro il muro delle lobby del settore e contro l’approccio ideologico secondo il quale il mercato sarebbe in grado di autoregolarsi e andrebbe quindi lasciato libero di agire (AP Photo/Frank Augstein) (Città Nuova)

Con un indice di liquidità al 176%, il grado di qualità del patrimonio al 16,2% e il livello di redditività che sfiora il 9%, secondo la Fabi, numeri, coefficienti e indici rivelano che sono quasi impossibili impatti significativi sulle banche italiane. (Milano Finanza)

sandra riccio La rassicurazioine della Federazione Autonoma: «La vigilanza dell'Ue e le autorità finanziarie del Vecchio continente hanno norme più stringenti e impongono controlli maggiori» (La Stampa)