Atlantia rinvia la scissione Aspi - MilanoFinanza.it

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Il board di Atlantia, riunitosi in serata, pur non ritenendo ancora congrua...;

Non si può definire un vero e proprio colpo di scena, ma la decisione assunta ieri dal cda della holding è un segnale della volontà di arrivare a un accordo con governo e Cdp.

Atlantia ha deciso di rinviare la decisione sulla scissione di Aspi, ossia il punto 3 all’ordine del giorno dell’assemblea prevista domani.

(Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altre testate

La stessa Cdp ha tutto l’interesse che venga chiuso il Pef per dare una valutazione compiuta di Aspi. Per ora: se nel frattempo, entro il 30 novembre, Cdp migliorasse la sua offerta, se ne riparlerebbe. (La Stampa)

Dopo il no all’offerta preliminare di qualche giorno fa, gli azionisti della holding della famiglia Benetton hanno reputato nuovamente non conforme e non idonea la nuova offerta dettagliata presentata dal trio. (Finanzaonline.com)

Inoltre, il PEF risulta “indispensabile” e rappresenta “condizione essenziale” di efficacia per la proposta di scissione. “La definizione del Piano economico finanziario – sottolinea – costituisce presupposto fondamentale per la conclusione dell’Accordo Transattivo tra il MIT ed ASPI e quindi per l’eventuale definizione concordata della procedura di presunto grave inadempimento. (QuiFinanza)

In comune accordo con i soci di cordata, Cdp aveva deciso di avanzare una nuova offerta senza rialzare il prezzo di acquisto di Autostrade per l’Italia, che al momento rappresenta il vero nodo che non permette di chiudere le trattative: tra la richiesta di Atlantia e l’offerta di Cdp balla un miliardo di euro o poco più. (FormulaPassion.it)

L’attesa giornata di ieri, mercoledì 28 ottobre, con il CdA Atlantia riunito per valutare l’offerta ufficiale di Cassa Depositi e Prestiti non è stata decisiva. La honding dei Benetton non ha ritenuto idonea la proposta di acquisizione lanciata da CDP Equity. (Money.it)

Tutto questo avrà un impatto anche sulla percezione degli investitori internazionali nei confronti dell’Italia. Soprattutto perchè il governo italiano sta cercando di eludere il risarcimento degli operatori autostradali, previsto dal contratto in caso di eventuale revoca della concessione. (il Corriere delle Alpi)