Palermo, ecco il volto del killer Giovanni Motisi, l'ultimo latitante di Cosa nostra. La polizia scientifica l’ha ricostruito al computer

La Repubblica INTERNO

Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro è diventato l’ultima primula rossa della mafia siciliana: Giovanni Motisi detto “u pacchiuni”, il grasso, ha 65 anni ed è ricercato dal 1998. Deve scontare due ergastoli, per la strage che costò la vita al vice questore Ninni Cassarà e all’agente Roberto Antiochia, uccisi il 6 agosto 1985; e per l’omicidio di Antonino Puccio, nel 1989 uno dei protagonisti d… (La Repubblica)

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Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La polizia di Stato prosegue con le sue indagini per riuscire a stanare l'ultimo importante boss di Cosa Nostra legato alla fase stragista, ovvero Giovanni Motisi: sparito dai radar fin dal 1988, quest'ultimo è inserito nell’Elenco dei latitanti di "massima pericolosità" del "programma speciale di ricerca" del Ministero dell’Interno. (ilGiornale.it)

La caccia ai latitanti mafiosi continua. Ed ecco che dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, tutte le forze investigative sono state rivolte verso il boss Giovanni Motisi: l’ultimo grande latitante protagonista della stagione stragista di Cosa nostra. (Antimafia Duemila)

Tracce del “pacchione”, Giovanni Motisi, latitante dal 1998, sono state trovate nel covo di Giuseppe Auteri, uomo forte del mandamento di Porta Nuova, catturato a Palermo il 5 marzo dai carabinieri, in un covo-tugurio di via Recupero 6, zona via Oreto, stazione centrale: il ‘pacchione’, il grasso, e’ il capomafia di Pagliarelli, mandamento storico e altrettanto solido, confinante con Porta Nuova e Palermo centro. (Grandangolo Agrigento)

La Polizia di Stato diffonde il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal 1998, inserito nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. (LAPRESSE)

Condannato per associazione di tipo mafioso e strage deve scontare l'ergastolo. A guardarlo nell'ultima foto, scattata diversi anni fa, sembrerebbe un signore pacioso, con il viso rubicondo e sorridente. (Corriere della Sera)