Orban, "Draghi mi piace": le parole che spiazzano Repubblica e Pd

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"Mi piace Draghi". Ha risposto così oggi a Bruxelles il premier ungherese Viktor Orbàn a un giornalista che, ricordandogli di aver detto che vorrebbe l'Europa "di nuovo grande" gli ha chiesto cosa pensi della possibilità di avere Mario Draghi come futuro presidente della Commissione Ue. "Mi piace Draghi. Non so se... Ma lo rispetto, è una brava persona", ha detto Orban rispondendo alla domanda, a margine di un evento del gruppo politico dei Conservatori (Ecr) al Parlamento europeo, a cui ha partecipato questo pomeriggio, insieme all'ex premier polacco Mateusz Morawiecki (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Come più volte abbiamo sottolineato, Mario Draghi fa parte di quella cerchia di uomini superiori, nati per comandare e, per di più, senza dover passare da votazioni democratiche. E adesso si torna a parlare dell'euroinomane delle brume di Bruxelles Mario Draghi per un incarico di prestigio nell'Unione Europea. (Il Giornale d'Italia)

"Ma dove andate? Oh? Ferma, ferma, finito, finito. "Se tu parli, io c'ho dei vecchi in campagna, dove abito io, che prendono 500 euro di pensione, giocano a bocce, hanno la legna, la casa, l'orto e basta... (Il Giornale d'Italia)

E se fosse davvero Mario Draghi il successore di Ursula von der Leyen? Nei corridoi dell’Altiero Spinelli, a Bruxelles, se ne sente parlare da un po’, ma sottovoce. (Il Fatto Quotidiano)

Tra Ursula von der Leyen e gli altri contender spunta Mario Draghi? Negli ultimi mesi si è parlato molto del futuro dell’ex primo ministro italiano e l’intervento di oggi all'evento sul pilastro sociale europeo a La Hulpe ha raccolto molti applausi. (ilGiornale.it)

Perché è formidabile la carta Draghi per Bruxelles Anche per gli europeisti più scettici, che in Italia abbondano, è difficile negare quanto il Vecchio Continente sia diventato, nel tempo, sempre più a noi familiare. (Start Magazine)

L’origine è, come sempre quando si tratta dell’ex presidente della Bce, nel collegamento tra la politica del vecchio continente e quella degli Stati Uniti. Non è un caso che Draghi parli di "industrial deal", che è ciò che gli americani hanno fatto con l’Inflation Reduction Act attraverso una politica di sussidi e crediti fiscali per le imprese che si sviluppano in certi settori, come soluzione europea per recuperare il terreno perso sul piano della competitività e dello sviluppo tecnologico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)