Vaccino Pfizer, sindacalista in sciopero della fame per richiami a 35 giorni: depositato l'esposto al Tar

RomaToday ECONOMIA

Iacovone ha citato il caso della madre, morta per covid lo scorso 21 marzo: “Avrebbe compiuto 80anni ieri.

Perché quanto sta perpetrando la Regione Lazio è una violenza inaccettabile sul bene più prezioso che ho”.

Perché se qualcuno vuole togliermi questo diritto costituzionale io rispondo con una protesta nonviolenta e determinata.

L’azione legale è stata lanciata e coordinata inizialmente su Facebook tramite la pagina “Il richiamo Pfizer (Comirnaty) lo facciamo dopo 21 giorni”, che conta su oltre 2.600 membri

A proclamarlo è Francesco Iacovone, del Cobas nazionale, nella giornata in cui è stato depositato il ricorso al Tar proprio per protestare contro lo spostamento dei richiami dai 21 ai 35 giorni. (RomaToday)

Ne parlano anche altre testate

Il panel di volontari "sarà formato da giovani e adulti" e "questa Fase 1 durerà un paio di mesi" Poi, tra fine giugno e inizio luglio potrà partire l’attività di produzione che, per la fine dell’anno, consentirà di mettere sul mercato 25 milioni di flaconi di vaccino Pfizer (Il Giorno)

Uno stop, insomma, funzionale a una rivisitazione della pratica: il provvedimento è stato notificato all’azienda il 13 maggio. Al tempo la pratica non era stata ancora istruita e l’indirizzo dato dall’amministrazione era stato quello di seguirla con la massima attenzione. (Il Messaggero Veneto)