Messina Denaro, i pm: “Ora fari sulla sanità”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Il faro è acceso: la procura di Palermo punta alle complicità di cui Matteo Messina Denaro godeva nel settore sanitario. Mercoledì i carabinieri del Ros hanno arrestato un tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo, Cosimo Leone. Mesi fa è finito in carcere il medico curante del boss, Alfonso Tumbarello. Ma siamo solo all’inizio. A … (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ma dalle prime notizie che mi hanno fornito i familiari con cui ho parlato, lui è in grado di spiegare la sua posizione". Se gli elementi di prova mi dovessero convincere che ci sono responsabilità da parte dell'architetto Massimo Gentile qualche problema me lo farei. (Il Messaggero Veneto)

Fino a quando è stata arrestata – il 15 marzo 2023 – Lorena Lanceri avrebbe utilizzato la Fiat 500 che fu acquistata nel 2014 dal boss latitante Matteo Messina Denaro sotto la falsa identità di Massimo Gentile. (CastelvetranoSelinunte.it)

C’è un passaggio nell’ultima richiesta di arresto per i complici di Matteo Messina Denaro che racconta già lo scenario delle indagini portate avanti dalla procura di Palermo. (La Repubblica)

Il suo legale, l'avvocato Antonio Ingroia non era presente in quanto all'estero, ed è stato sostituito dall'avvocato Michele Melchiorre. – Si è avvalso della facoltà di non rispondere all'interrogatorio di garanzia Massimo Gentile, l'architetto arrestato due giorni fa perché ritenuto fiancheggiatore del boss mafioso Matteo Messina Denaro (IL GIORNO)

Limbiate (Monza) – Sarà interrogato oggi l’architetto Massimo Gentile, 51 anni, arrestato per associazione mafiosa assieme ad altri due “fiancheggiatori” di Matteo Messina Denaro, Cosimo Leone, tecnico all’ospedale di Mazara del Vallo, e il bracciante Leonardo Salvatore Gulotta. (IL GIORNO)

Le nuove indagini hanno portato ieri a tre arresti, tra cui quello del tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. E’ stato reso noto il nome dell’oncologo trapanese Filippo Zerilli nell’inchiesta sulla rete che ha protetto Matteo Messina Denaro (StrettoWeb)