Edilizia, come il Superbonus sta trainando la crescita delle imprese

Quotidiano di Sicilia ECONOMIA

In miglioramento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente anche le attività di servizio alle imprese (+1.829), le attività immobiliari (+1.561) e quelle dei servizi di informazione e comunicazione (+1.214).

È quanto emerge dai dati di Unioncamere-InfoCamere sulla dinamica delle imprese italiane.

Per i tre quarti (3.691 imprese) questa crescita si deve alle piccole realtà individuali, agli specialisti nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici e ai posatori di infissi. (Quotidiano di Sicilia)

Su altre fonti

"Il trimestre estivo sembra aver segnato un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese", commentano da Unioncamere Piemonte. I SETTORI. Turismo, edilizia (grazie anche al bonus 110) sono stati i settori più vivaci, nonostante la pandemia. (Il Piccolo)

E’ ciclico, infatti, che molti piccole e medie aziende del settore chiudano per poi riaprire, evadendo l’Iva e le altre imposte e aggirando le norme sul lavoro». La pratica dell’“apri e chiudi” è assai diffusa, basti pensare che in Italia non esiste azienda edile che abbia più di vent’anni». (StatoQuotidiano.it)

Il superbonus stimola la nascita di imprese edili (+4.971 tra luglio e settembre scorsi) e questo consente al sistema imprenditoriale italiano di tenere le posizioni, aumentando di quasi 24mila unità rispetto al trimestre precedente. (La Repubblica)

E’ quanto emerge dai dati di Unioncamere-InfoCamere sulla dinamica delle imprese italiane. In miglioramento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente anche le attività di servizio alle imprese (+1.829), le attività immobiliari (+1.561) e quelle dei servizi di informazione e comunicazione (+1.214). (CASA&CLIMA.com)

Nel terzo trimestre del 2020, quello estivo, segnato dalla ripresa di tutte le attività, ha tenuto la base imprenditoriale. A livello nazionale le imprese attive sono rimaste sostanzialmente invariate nel trimestre estivo: quasi un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese. (Bologna 2000)

I dati emergono dal Registro imprese delle Camere di commercio analizzati da parte dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. La più ampia riduzione è per le imprese del commercio (-1.472), segue l’agricoltura (-1.066), minori le perdite nella manifattura, nel trasporto e magazzinaggio, nell’alloggio e ristorazione. (Forlì24Ore)