Francesco, poliziotto costretto al test per l'omosessualità: «Io deriso e isolato perché ritenuto gay. Più del risarcimento vorrei le scuse»

Corriere della Sera INTERNO

«Solo io so quanto ho pianto. Non solo per me, ma anche per la mia famiglia». Francesco, 34 anni, è l’agente scelto della polizia penitenziaria che tre anni fa fu costretto dai suoi superiori a sottoporsi a visite psichiatriche perché si voleva «fare chiarezza sulla sua personalità». Per capire se fosse omosessuale. Il Tar le ha riconosciuto un risarcimento morale, è soddisfatto?«No, ma non è una questione di soldi. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Dalle accuse rivelatesi fasulle alla sospensione dal servizio, fino all'esame psichiatrico al CMO di Milano per "chiarire la sua personalità". Paolo, nome di fantasia, ha raccontato a Fanpage.it come è stato perseguitato per mesi dai funzionari del carcere in cui lavorava. (Fanpage.it)

Era stato sottoposto a “controlli psichiatrici volti all’accertamento della propria omosessualità“. Il test psicologico era stato ordinato nell’ambito di un procedimento disciplinare nei confronti dell’agente sulle base delle accuse di due detenuti che avevano dichiarato di essere stati oggetto di avance sessuali. (l'Immediato)

La somma è stata addebitata al ministero della giustizia. Dopo aver presentato ricorso al Tar del Piemonte, l’agente ha ottenuto un risarcimento di 10mila euro per il danno morale subito. (giornalesm.com)

Altri articoli in Lettere al direttore Appello alla depatologizzazione ufficiale dell'omosessualità in Italia (Quotidiano Sanità)

In assenza di una confessione, ispettore e comandante tentano la strada della persuasione: «Se ti fai visitare da un medico, ti sentirai meglio. Ti sentirai meglio dopo, vedrai». (La Repubblica)

Risarcimento per l’agente penitenziario sottoposto a una visita psichiatrica per verificarne la presunta omosessualità che avrebbe potuto comprometterne l’idoneità al servizio venendo parificata ad un disturbo della personalità. (NT+ Diritto)