Petrolio, scatta l'embargo dalla Russia: come può aumentare il prezzo di benzina e diesel

ilmessaggero.it ECONOMIA

Embargo e price cap su tutti i derivati dell’oro nero russo: due armi in un colpo solo per - nelle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - «far pagare a Putin il prezzo della sua atroce guerra». Con un’intesa al fotofinish tra i Ventisette dell’Ue convalidata anche dal G7 e dall’Australia, l’intero Occidente ha serrato i ranghi sull’energia e lancia un altro attacco all’economia di Mosca quando mancano due settimane allo scoccare del primo anno dall’invasione dell’Ucraina. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

/11 Ansa Alla luce di questi numeri, il presidente dell'Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona ha chiesto al premier di reintrodurre i tagli decisi da Draghi. “Rispetto al 31 dicembre 2022, oggi un litro di benzina costa quasi 23 centesimi in più, con un rincaro del 13,8%, pari a una stangata di 11 euro e 36 per un pieno da 50 litri, 273 euro su base annua considerando 2 pieni di carburante al mese a famiglia, mentre il gasolio sale del 12%, oltre 20 centesimi al litro, pari a 10 euro e 22 centesimi a rifornimento” (Sky Tg24 )

Questo significa che, sulla base dei consumi di carburante registrati in Italia nel 2022, pari a 10.384 miliardi di litri di benzina e 28.526 miliardi di litri di diesel, lo scorso anno grazie alla crescita dei listini alla pompa si sono registrati extra-profitti per 9,39 miliardi di euro: 1,973 miliardi sulla verde, 7,417 miliardi sul gasolio Stampa (Salernonotizie.it)

La scorsa settimana il Fondo monetario internazionale ha persino rivisto al rialzo le sue previsioni per l’economia russa, prevedendo una crescita dello 0,3% nel 2023. Ma davvero la guerra non ha inciso sull’andamento dell’economia russa? (Periodico Daily)

A partire da domani 5 febbraio scatterà infatti l'embargo deciso dall'Ue sui prodotti raffinati russi, una misura che , sottolinea Assoutenti, rischia di determinare nuovi rincari dei carburanti alla pompa con danni sia sul fronte dei costi dei rifornimenti, sia dell'inflazione. (Giornale di Sicilia)

In una nota l'associazione ricorda che da oggi ''verrà meno un milione di barili al giorno provenienti dalla Russia, spingendo i vari paesi a rifornirsi di benzina e gasolio presso altri Stati come Cina e Stati Uniti, con conseguenti maggiori costi di trasporto, senza contare le possibili speculazioni legate alla corsa agli accaparramenti''. (La Sicilia)

Prepariamoci a un’altra stangata. Stop ai prodotti Made in Russia La nuova stretta sulle importazioni da Mosca è stata decisa dall’Ue per mettere in difficoltà Putin e sostenere l’Ucraina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)