Smart working, i lavoratori hanno diritto ai buoni pasto?

QuiFinanza ECONOMIA

editato in: da. Nonostante siano in arrivo novità dal 15 ottobre, sono ancora moltissimi gli italiani che stanno lavorando in smart working dall’inizio del lockdown.

Il dipendente in modalità smart ha diritto allo stesso trattamento spettante ai dipendenti che lavorano in sede.

Detto questo, tuttavia, l’orientamento della giurisprudenza è andato nel senso di non riconoscere i buoni pasto agli smart worker, avendo la possibilità di organizzarsi come preferiscono. (QuiFinanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Siamo favorevoli alla spending rewiew” , dichiarano i sindacalisti, “ma sembra che l’efficientamento della pubblica amministrazione si debba fare solo con le risorse contrattuali” . *. Walter Alotti – Segretario Generale UIL del Trentino. (agenzia giornalistica opinione)

Lo affermano in una nota congiunta Confcommercio e Confesercenti del Trentino. «La partita dei buoni pasto provinciali - commentano Marco Fontanari e Massimiliano Peterlana, presidenti rispettivamente dell'Associazione ristoratori del Trentino, aderente a Confcommercio Trentino, e di Fiepet, aderente a Confesercenti del Trentino - è tanto delicata quanto importante, poiché coinvolge un numero elevato sia di lavoratori che di esercenti. (Trentino)

È un risultato molto positivo quello comunicato ieri dalla Giunta provinciale, a proposito della gestione dei buoni pasto dei dipendenti pubblici: a partire dal primo gennaio 2021 sarà Trentino Sviluppo a curare la gestione del servizio sostitutivo di mensa. (la VOCE del TRENTINO)