La SS 2025 sarà la sua prima collezione: Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo di Valentino

Era dal 25 novembre 2022, giorno dell'uscita da Gucci, che il mercato si chiedeva dove e come sarebbe proseguita la carriera di Alessandro Michele, lo stilista che ha rivoluzionato l'estetica del brand ammiraglio di Kering, contribuendo a far lievitare il suo fatturato da 3 a 10 miliardi.Oggi è arrivata la risposta. Ufficiale. Dopo i rumors, a circa una settimana di distanza dalle dimissioni di Pierpaolo Piccioli, Valentino ha comunicato che sarà Michele, come già vociferavano in molti, il nuovo direttore creativo. (fashionmagazine.it)

La notizia riportata su altri giornali

Perché oggi, lo abbiamo detto, il problema della Moda è proprio questo, designer contemporanei che devono misurarsi con il pas… (La Stampa)

Michele è stato direttore creativo di Gucci per sette anni, dopo aver scalato tutti i ruoli all'interno del brand della doppia g. La nomina operativa da martedì 2 aprile, ma Valentino non presenterà né la collezione uomo a Milano né la haute couture. (TGR Lombardia)

Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo di Valentino, e ovviamente la notizia ha dato immediatamente adito a innumerevoli speculazioni; se c’è chi ha esultato alla notizia, c’è anche chi trova il gusto di Michele lontano da quello della maison italiana, forse tenendo conto solamente dell’evoluzione contemporanea del brand, quella più minimale di Pierpaolo Piccioli. (Whoopsee)

Un punt… (Repubblica Roma)

C'è una cosa che il mondo della moda sa fare molto bene nei minuti che seguono un annuncio: fare pronostici. Tanti sono sicuramente non richiesti, molti hanno un tono perentorio, altri ancora sono esagerati e lontani anni luce dalla realtà, ma la voglia di dare spazio e forma all'immaginazione che una grande annuncio può scatenare è difficile da tenere a bada. (Grazia)

Sento l’immensa gioia e l’enorme responsabilità nel fare l’ingresso in una maison de couture che ha inciso la parola ‘bellezza’ in una storia collettiva fatta di ricercatezza ed estrema grazia. A questa storia va il mio primo pensiero: alla ricchezza del suo patrimonio culturale e simbolico, al senso di meraviglia che ha saputo costantemente generare, all’identità preziosissima che i suoi padri fondatori, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, le hanno donato con amore sfrenato. (la Repubblica)