FABI: risparmi ko con inflazione e tassi, appello a banche

Borse.it ECONOMIA

Oltre 61 miliardi di euro: è questo l’ammontare dei risparmi erosi dai conti correnti degli italiani tra la fine del 2021 e il primo trimestre del 2023. L’aumento del costo del denaro e l’inflazione persistente hanno depauperato le riserve accumulate dalle famiglie e dalle aziende, ma le banche continuano a non restituire ai depositanti i benefici derivanti dai rialzi dei tassi. Ecco l’analisi sul tema condotta dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI). (Borse.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’aumento dei prezzi dei beni di consumo e dei servizi sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane, costringendo molte di esse ad intaccare i propri risparmi per far fronte alle spese quotidiane. (Finanza Digitale)

A fine 2021 le famiglie italiane avevano accumulato complessivamente 1.631 miliardi di euro sui conti bancari e la liquidità delle imprese era di circa 428 miliardi. I corrispondenti dati a fine 2022 erano pari a 1.174 miliardi, 424 miliardi e 2.066 miliardi. (ilGiornale.it)

Il risparmio degli italiani sta cambiando e migra dai conti correnti verso lidi più sicuri, come dimostra anche il boom del Btp Valore, che nell’ultimo giorno di collocamento raccoglie 1,12 miliardi e chiude al livello record di oltre 18 miliardi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non solo: per far fronte al caro vita, i contribuenti stanno anche dando fondo alle somme messe da parte e accumulate nel corso degli anni. A lanciare l'allarme è la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), che sottolinea come gli italiani non riescano più a risparmiare praticamente nulla. (QuiFinanza)

Nonostante una timida ripresa dell’ottimismo, ritorna l’inflazione e i risparmi degli italiani si riducono al lumicino, bruciati dall’aumento dei prezzi e nemmeno invogliati al deposito, per l’aumento dei tassi di interessi bancari. (L'Identità)

Italiani, popolo di risparmiatori. O almeno una volta, oggi non più. I risparmi degli italiani sono stati infatti bruciati dall’inflazione, dal rialzo dei tassi e da una perdita del potere d’acquisto che si è rivelata ancora più forte che in passato nei primi tre mesi del 2023. (LA NOTIZIA)