Basta il Venezuela. Biden non si può permettere di sanzionare il petrolio iraniano (di C. Paudice)

L'HuffPost ESTERI

Il ritorno delle sanzioni petrolifere al Venezuela, l'ipotesi - al momento in stand-by - di misure aggiuntive anche sul greggio iraniano. In poche ore il petrolio torna al centro delle tensioni internazionali per ragioni geopolitiche per due Paesi membri dell'Opec ma esclusi dai tagli decisi dall'organizzazione dei produttori di petrolio. L'amministrazione americana di Joe Biden ha infatti deciso di applicare nuove - o meglio vecchie - ritorsioni nei confronti del governo guidato da Nicolas Maduro per essere venuto meno alla parola data di elezioni democratiche. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

La guerra in Medioriente e il coinvolgimento dell’Iran preoccupano la politica internazionale ma non solo. L’allarme si espande anche al settore energetico. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, commenta con LaPresse le paure su una possibile crisi del petrolio a fronte delle sanzioni verso Teheran. (LAPRESSE)

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dato alle societa' del settore 45 giorni per "liquidare" le proprie attività e transazioni nel settore del petrolio e del gas nei Paesi Opec. (Il Messaggero Veneto)

“Se saranno applicate ulteriori sanzioni all’Iran, sia in campo militare, sia principalmente nella limitazione dell’esportazione di greggio, verranno a mancare sul mercato circa 1,2 milioni di barili al giorno, che, su scala mondiale, non sono pochi e, nel contempo sarà compromesso l’export iraniano con possibili ricadute su prezzi del greggio e il pericolo di una crisi energetica europea, come vissuta con la Russia. (LAPRESSE)

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WASHINGTON (Alto Adige)