Rallenta l'inflazione, ad aprile scende allo 0,9%. Nell'Eurozona ferma al 2,4%

la Repubblica ECONOMIA

MILANO – Rallenta ancora l’inflazione in Italia, resta ferma nell’Eurozona. Sono i dati, molto attesi dagli osservatori perché possono dare importanti indicazioni alla Banca centrale europea in vista del probabile taglio dei tassi a giugno, che emergono dalle stime provvisorie di Istat ed Eurostat I prezzi in Italia "Ad aprile, secondo le stime preliminari, l’inflazione torna a scendere, portandosi a 0,9%”, si legge nel comunicato dell’Istituto nazionale di statistica (la Repubblica)

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Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione si deve all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,9%), dei Servizi vari (da +2,3% a +1,8%), dei Beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +2,6% a +2,2%); per contro, si registra un’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +1,9% a +3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +3,8%) e dei Beni energetici regolamentati (con inversione di tendenza da -13,8% a +0,8%). (Gazzetta di Salerno)

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Prezzi al consumo, rallenta l’inflazione ad aprile di Redazione (t-mag.it)

Nonostante le attese di un primo trimestre ‘debole’ e un contesto internazionale oggettivamente difficile, tra gennaio e marzo l’economia italiana mette a segno una crescita dello 0,6% sullo stesso periodo dello scorso anno. (ilMetropolitano.it)

L'andamento dei prezzi in Italia ha mostrato una decelerazione nel mese di aprile, superando leggermente le previsioni grazie soprattutto alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati rispetto all'anno precedente. (Websim)

A +2,2% da +2,3% - grazie al calo dei prezzi energetici e dei trasporti, mentre cala la crescita del cosiddetto carrello della spesa (da +2,6% a +2,4%).Siamo in periodo di “stabilità” che, tutto sommato, non dovrebbe creare allarmi; anche in considerazione che, in area euro, la stima Eurostat di aprile indica stabilità, +2,4%, grossomodo con un’Italia in linea coi maggiori Paesi della medesima area. (Aduc)