Gazprom crolla, primo segnale di crisi per l'economia russa

Adnkronos ECONOMIA

Un primo, evidente, segnale di sofferenza per l'economia russa. Il crollo di Gazprom, il gigante dell'energia che ha da almeno vent'anni un peso che va ben oltre il settore in cui opera, non è solo la crisi di un'azienda di Stato. E' anche una spia che si accende in maniera inequivocabile rispetto allo stato di salute della macchina industriale e finanziaria di Mosca. Se fino a oggi l'economia di guerra, con le spese per la produzione bellica a sostenere il pil, ha mascherato le conseguenze di oltre due anni di guerra in Ucraina, la perdita di 629 miliardi di rubli (pari a 6,9 miliardi di dollari) nel 2023 per Gazprom può segnare la fine di una narrazione che anche la propaganda del Cremlino ora fatica a diffondere. (Adnkronos)

Ne parlano anche altri media

Vladimir Putin deve fare i conti con due notizie, una buona e una cattiva. Quella cattiva è che il monopolista del metano russo Gazprom, per la prima volta nella sua storia, ha chiuso il bilancio in perdita. (L'HuffPost)

I ricavi di Gazprom sono diminuiti di quasi il 30% su base annua, a 8,5 trilioni di rubli, con le vendite di gas che sono scese da 8,4 a 4,1 trilioni di rubli. Alla notizia, le azioni della società quotate a Mosca sono scese di oltre il 4,4% (Energia Oltre)

Nonostante i colpi inferti dalle misure restrittive per frenare le entrate nelle casse russe, il settore petrolifero e quello del gas hanno continuato a funzionare senza troppi intoppi, fornendo a Mosca i fondi necessari per inviare soldati al fronte e acquistare armamenti, droni e munizioni. (Corriere del Ticino)

. Può essere liberamente linkata solo la home-page del Sito e della circostanza deve essere reso edotto il Titolare del Sito mediante l'invio di una mail all'indirizzo [email protected] o assistenzatecnica@class. (video.milanofinanza.it)

La prima è l'indebolimento di un'economia fondata sulle materie prime, a cominciare da quelle energetiche, poiché l'aggressione all'Ucraina e la dottrina dell'espansionismo hanno provocato una sorta di cordone sanitario da parte dell'Occidente, con l'obiettivo della non dipendenza. (Italia Oggi)

Da quando è iniziata la nuova fase del conflitto tra Russia e Ucraina, ormai più di due anni fa, il crollo del Paese guidato da Vladimir Putin è stato annunciato infinite volte. Tra i vincitori di fatto della rubrica dedicata “alle ultime parole famose” un posto d’onore spetta per esempio alla giornalista di Repubblica Carlotta Scozzari che 14 marzo 2022 titolava “La Russia ha un mese per salvarsi ma il default è ormai a un passo”. (ByoBlu)